Covid, ancora in calo i nuovi positivi e i decessi. Uno studio svela il ruolo del patrimonio genetico

15 Mag 2021 20:15 - di Milena Desanctis
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Ancora in calo i nuovi positivi: sono 6.659 i nuovi contagi da Covid in Italia. I morti sono 136 ieri erano stati 182. I tamponi sono stati 294.686, mentre l’indice positività scende al 2,25%. I ricoveri in terapia intensiva sono in calo di 55 da ieri, 63 i nuovi ingressi. In totale oggi sono stati 1.805 in rianimazione. I ricoveri ordinari sono stati 12.493, in calo di 557 da ieri. Da inizio pandemia ci sono state 124.063 vittime.

Covid, la regione più casi è la Lombardia

I guariti o dimessi sono stati 13.292 nelle ultime 24 ore. La regione con più casi odierni è la Lombardia (+1.154), unica sopra quota mille, seguita da Campania (+946), Lazio (+621), Puglia (+567), Sicilia (+557) e Emilia Romagna (+530). Il totale dei contagi sale a 4.153.374.

Covid, soggetti “resistenti” e “sensibili”

Il patrimonio genetico potrebbe influenzare lo sviluppo o meno della infezione da Covid 19. I geni di ciascun individuo potrebbero cioè spiegare la differenza tra soggetti “resistenti” e soggetti “sensibili” al virus. I resistenti sono coloro che, nonostante una ripetuta esposizione al Covid, in quanto congiunti e/o conviventi di un positivo, restano negativi e non si infettano. I sensibili al contrario si ammalano e nei casi più gravi vengono ospedalizzati.

Lo studio sul patrimonio genetico

Sul modo in cui il patrimonio genetico possa incidere sullo sviluppo della patologia da Covid si sta interrogando un gruppo di esperti e ricercatori nell’ambito di un importante progetto di ricerca sostenuto e cofinanziato della Regione Puglia che si inserisce nello studio internazionale “Covid Human Genetic Effort” (Covid-Hge) coordinato dal Professor Jean-Laurent Casanova della Rockfeller University (New York, Usa).

Coordinatori del progetto di ricerca sono il professor Graziano Pesole del Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Università di Bari e dell’Ibiom-Cnr di Bari e coordinatore del nodo Italiano dell’Infrastruttura di Ricerca Europea Elixir e la professoressa Nicoletta Resta del Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana, direttore dell’Uoc Laboratorio di Genetica Medica del Policlinico di Bari.

Il sequenziamento del genoma

Il progetto di ricerca prevede il sequenziamento del genoma sia dei soggetti sensibili che resistenti, allo scopo di determinare varianti genetiche che si osservano nella popolazione pugliese correlate ad una diversa risposta dei soggetti all’infezione da Sars- Cov2. Per lo studio dei soggetti resistenti, il gruppo di ricerca si avvale della collaborazione del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari diretto da Domenico Lagravinese, insieme alla dottoressa Maria Grazia Forte, responsabile del coordinamento delle attività. Lo studio dei soggetti “sensibili” all’infezione, cioè individui senza apparenti fattori di rischio ma affetti da forme gravi di Covid-19 è condotto in collaborazione con i reparti del Policlinico di Bari. La caratterizzazione del profilo genetico e l’individuazione di possibili varianti geniche, associate per esempio alla risposta immunitaria dei soggetti resistenti, sarà compito dei ricercatori del Cnr e dell’Università di Bari, tramite il sequenziamento del genoma dei pazienti arruolati.

Nuovi approcci diagnostici e terapeutici

I sequenziamenti verranno effettuati con strumentazione avanzata ad altissima processività acquisita dal consiglio Nazionale delle Ricerche e dall’Università di Bari. L’adesione al Covid-Hge consentirà ai ricercatori impegnati nel progetto di accedere a tutti i dati prodotti a livello nazionale e internazionale. La condivisione di questa mole di dati su scala internazionale fornirà i presupposti per caratterizzare i meccanismi molecolari alla base del processo di infezione virale. Quindi di facilitare lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici.

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