“Alessandro che mi combini?”. Sallusti rivela la drammatica telefonata col cav. “Non è facile dire no a Silvio”
Ragazzi, che fatica dire no a Silvio… Alessandro Sallusti, neo direttore di Libero dopo dodici anni al Giornale, a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, ha raccontato la telefonata dell’addio. E’ stato un momentaccio per lui, ricorda a pochi giorni dal passaggio dal quotidiano della famiglia Berlusconi. Un momento drammatico. Silvio Berlusconi – aveva rilanciato Dagospia- aveva tentato di ricondurlo a più miti consigli, provando con una telefonata a convincere Sallusti a restare.
Sallusti: “Non è stata una telefonata piacevole”
“Io ho avvisato il mio editore, Paolo Berlusconi, il quale ha avvisato Silvio, che poi mi ha telefonato”, racconta Sallusti. “Non è stata una chiamata piacevole, non per i toni che col Presidente sono sempre gradevoli, ma perché non è facile dirgli di no”, ha ammesso Sallusti, secondo quanto riportato da Dagospia. Rispondere negativamente a una persona con la quale non si sono mai avuti problemi è complicato. Per Berlusconi è stato un fulmine a ciel sereno.
Sallusti, telefonata con Berlusconi: “Il mio passaggio più difficile”
Ha sentito Berlusconi dispiaciuto? “Si, mi piace credere che fosse sincero quando ha fatto un ultimo tentativo per farmi cambiare idea”. Domanda maliziosa. Le ha proposto più soldi? “No, non era quella la questione – risponde Sallusti- abbiamo avuto un bel rapporto per 12 anni. Per me è stato un momento drammatico”. Ha definito la sua chiamata “ il passaggio più difficile” della sua vita professionale. “Ho capito che sarei andato via quando sono riuscito ad attaccare il telefono”. Un ultima domanda: Come ha esordito il Cavaliere al telefono? “Mi ha detto: ‘Alessandro cosa mi combini? Penso che non sia vero quello che mi hanno detto…’ E io gli ho risposto: ‘presidente, mi dispiace ma è vero‘”.