Perché l’Italia ha tanti morti per Covid? Il virologo Clementi: «I dubbi sono leciti. Serve chiarezza»

23 Apr 2021 20:43 - di Natalia Delfino
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Perché in Italia ci sono tutti questi morti per Covid? A chiederselo non sono solo i cittadini, ma anche gli stessi esperti, come dimostra la riflessione posta apertamente dal virologo Massimo Clementi, che ha chiesto che su questo punto si faccia un approfondimento attento. «È troppo alto il numero di decessi Covid in Italia, molto più elevato di altri Paesi europei in proporzione al numero di infetti. Sarebbe opportuno che qualcuno dicesse una parola, che si indagasse su questo», ha avvertito il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente dell’università Vita-Salute.

Perché in Italia ci sono così tanti morti per Covid?

Clementi, parlando con l’Adnkronos, ha quindi sottolineato che «serve capire se le morti le contiamo diversamente o se realmente il numero di morti è così più alto, perché in questo caso dovremmo farci delle domande e approfondire per capire il perché succede». L’esperto ha proseguito ricordato che «nei mesi scorsi l’Istituto superiore di sanità aveva messo mano alle diagnosi delle cause di morte per valutarle. Sarebbe opportuno – ha ribadito – che ci fosse chiarezza su questi casi».

Clementi: «I dubbi sono consentiti»

E chiedersi come mai in Italia i numeri dei morti Covid fatichino a diminuire non è complottismo. «Sono consistenti – ha chiarito Clementi – i dubbi che le morti che entrano nei nostri conteggi non avvengano tutte per Covid. Può essere che i singoli Paesi considerino il decesso per Covid in maniera diversa, e questo genera un po’ di confusione. Se una persona ha una malattia grave, terminale, ed è anche infettata da Sars-CoV-2 allo stato attuale in Italia viene messo in conto al Covid, e può essere – è stata la riflessione del virologo – che negli altri Paesi non sempre sia così».

Una chiarezza necessaria

«Nel nostro caso, visti i nostri numeri, è importante chiarire questi aspetti, per capire se realmente abbiamo così tanti morti in più. E se così fosse, se muoiono più pazienti – ha concluso Clementi – dobbiamo farci delle domande, affrontare il problema».

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