Orrore a Kabul, urla perdono e si dice pentita ma il talebano continua a frustarla: ha usato il cellulare

28 Apr 2021 15:47 - di Priscilla Del Ninno
frustata dal talebano per il cellulare

Orrore a Kabul: una donna viene brutalmente frustata da un talebano per aver usato il cellulare in una telefonata intercorsa con un uomo. Succede ancora, in un remoto angolo di mondo notissimo alle cronache di tutti i giorni per conflitti bellici e scene di orrore oscurantista quotidiano. Ancora un altro scempio su una donna. Un ennesima punizione islamica che desta sconcerto e indignazione nel mondo. Un video postato su Youtube e dopo poco rimosso e oscurato, ha fatto in tempo ad essere visto da molti utenti: compreso chi scrive. Le immagini, come è facile immaginare, sono raccapriccianti: ritraggono una donna in burka di cui non si riescono a scorgere neppure gli occhi, chiusi in una smorfia di dolore costante.

Donna frustata dal talebano per aver usato il cellulare

È ripiegata su stessa, inginocchiata al cospetto di un pubblico che assiste, seduto in terra, alla punizione esemplare inflitta con veemenza che sfiora il compiacimento da un aguzzino talebano. Una lezione, quella inferta in Afghanistan alla malcapitata, a suon di frustate lancinanti. Il reato commesso per cui la vittima ha dovuto fare pubblica ammenda? Apprenderlo è scioccante quasi quanto guardare le immagini riprese e postate online: la sovversiva signora si è permessa di usare il telefono cellulare…

Frustata dal talebano per il cellulare: la punizione islamica in un video subito rimosso dal web

Ad ogni frustata segue un urlo straziante di dolore della vittima, che probabilmente invoca pietà. Chiede perdono. E urla, tra un singulto e l’altro, «Mi pento. È stata colpa mia. Non ero lucida». Il resto lo possiamo solo ipotizzare sulla scorta di quegli interminabili minuti di orrore, subito rimossi dal web. Sul web si dice che la donna sia svenuta alla fine. Di certo in molti devoti al regime afghano talebano avranno espresso soddisfazione. tutto resta imprigionato in una bolla di non visto e di non detto che apre però a scenari drammatici che, purtroppo, sono tutt’altro che inediti. Quelli che rimandano ad altre punizioni islamiche a cui abbiamo assistito dalla nostra scrivania e di cui il web abbonda tragicamente.

Ecco i motivi che provocano frustate e lapidazioni pubbliche

Perché è facile incorrere nella sanzione corporale: per i talebani la frusta scocca all’istante e per un numero infinito di ragioni che giustificano – agli occhi del mondo – le atrocità e le leggi soggioganti a cui le donne sono tuttora sottoposte in un angolo di mondo così presente sullo scacchiere bellico internazionale, eppure così ancora troppo silente in materia di emancipazione e libertà femminile. Con buona pace delle stesse attiviste afghane che ormai da tempo immemore chiedono il rispetto del diritto all’istruzione. Della possibilità di un impegno professionale…

Le esecuzioni sommarie dopo la pubblica condanna

Scontrandosi con una realtà, quella de censori talebani, che invece impedisce loro persino di ascoltare la musica. Di partecipare a un party. Di scegliere il marito da sposare. E, come questo caso conferma, finanche “l’ardire” di usare il telefono cellulare. Non parliamo poi dei casi di separazioni, fughe, tradimenti… La pena che segue la condanna è sempre durissima: fustigazioni pubbliche. E nei casi più gravi, l’amputazione di arti e mani ed esecuzioni sommarie. Una barbarie senza fine che non serve riuscire a visualizzare in un video: sappiamo bene tutti che esiste e prosegue indisturbata nel dispensare umiliazione. Dolore. Morte.

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