Il terribile timore della madre: «Mia figlia sarebbe perfino potuta morire»
Il resto del racconto vira sull’amore di una madre che accudisce la sua piccola. La guarda negli occhi. Si sfila la felpa che indossa per metterla alla figlia. Come per riscaldarla dal freddo dell’orrore e coprire lo scempio subito con un gesto di amore e solidarietà. «Era quasi nuda nel busto. Gliel’ho infilata piano – spiega la donna al suo intervistatore –. Per un attimo ho avuto paura a mettergliela, conosco bene le sue fragilità. So quali sono i suoi punti deboli e speravo che non l’avessero colpita in certe parti. Mia figlia sarebbe perfino potuta morire». Poi, la corsa in ospedale e quel telefonino della 12enne che non smette di squillare: aggiungendo orrore all’orrore. « Il video del pestaggio era andato in diretta sui social – spiega la donna –. Qualcuno le telefona perché vuole sincerarsi della sua situazione. Molti altri no, vogliono sapere dettagli solo per continuare a spettegolare. Il punto è che Paola non ricordava nulla. Quindi ero ancora più spaventata».
12enne disabile picchiata dalle bulle: la corsa in ospedale, la prognosi dei medici
Paola ha avuto un blackout della memoria. Forse una forma estrema di difesa attivata dal suo inconscio per arginare l’orrore che potrebbe dilagare al ricordo dell’aggressione, anche di uno solo dei gesti subiti. Tanto che, spiega ancora la madre della vittima: «Oggi fa fatica a ricordare quello che è accaduto dal momento del pestaggio sino all’arrivo in ospedale». Da quel nosocomio Paola uscirà con una prognosi di 37 giorni, che saranno intervallati da successive visite e ulteriori controlli in itinere. Per il resto, le risposte a quanto accaduto sarà la magistratura a darle, la procura, i carabinieri. Perché quanto sottolineato dalla mamma della 12enne deve avere una risposta e un giusto epilogo.
«Mia figlia picchiata per qualche like sui social»
Perché Paola è stata malmenata da ragazze che neppure conosceva? «Con loro, ricorda la mamma, «aveva delle amicizie in comune. Questo sì. Per quello che ho potuto capire si è trattato di una esibizione di forza ostentata via social. Hanno fatto la diretta su Instagram mentre la picchiavano. Decine di ragazzi, si vede dal video, hanno il cellulare in mano e riprendono. Infine poche ore dopo il pestaggio una delle bulle si vanta con le amiche sempre sullo stesso social». Un orrore che il web amplifica e che nemmeno il tempo potrà cancellare...