Gli psicologi in rivolta contro Draghi: «Non siamo furbetti. È stato il governo a imporci il vaccino»
Un «inciampo infelice e irrispettoso», frutto di qualche cattivo consiglio. Gli psicologi non ci stanno a passare per furbetti del vaccino. E, all’indomani della conferenza stampa in cui Mario Draghi ha indicato gli «psicologi di 30 anni» fra gli esempi di coloro che si sono fatti vaccinare a discapito degli anziani e delle persone fragili, hanno consegnato la loro indignazione ai presidenti degli Ordini. I quali hanno ricordato, tra l’altro, che è stato il governo a prevedere l’obbligo di vaccinazione per la categoria.
Da Draghi un «inciampo infelice e irrispettoso»
«Caro Presidente Draghi, le confesso che ho trovato la sua battuta sugli psicologi di 35 anni che bisognerebbe smettere di vaccinare un inciampo infelice e irrispettoso di una categoria che sta offrendo supporto psicologico a centinaia di migliaia di persone. Persone angosciate, ansiose, alcune disperate perché hanno perso familiari, lavoro e identità», è stato il messaggio al premier di Federico Conte, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.
«Il vaccino non serve per tutelare i pazienti»
Conte, quindi, ha ricordato le condizioni di lavoro degli psicologi, che ricevono «in studi, mediamente piccoli, dove respirano per un’ora la stessa aria, per poi far uscire un paziente e, subito dopo, farne entrare un altro». Ci sono poi «gli psicologi che lavorano dando supporto ai medici e agli infermieri che curano i malati Covid»; quelli che operano nelle Rsa, nelle scuole, con le persone con disabilità o con i malati oncologici. «Il vaccino, credo sia evidente – ha quindi sottolineato il presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio – non serve allo “psicologo di 35 anni”, ma ai suoi pazienti, che spesso sono pazienti fragili».
L’obbligo di vaccino imposto dal governo
Non solo, sia Conte, sia il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi (Cnop), David Lazzari, hanno ricordato il fatto che «la vaccinazione costituisce requisito essenziale all’esercizio della professione» e che il rifiuto della vaccinazione «determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni», come prescritto proprio dal decreto del governo. Per questo Lazzari si è detto convinto che «il presidente Draghi sia stato mal consigliato».
Gli psicologi: «Draghi mal consigliato. Siamo umiliati»
«C’è una contraddizione clamorosa. È evidente che un capo del governo non possa sapere tutto. Ma i suoi consiglieri avrebbero dovuto conoscere questi fondamentali dettagli tecnici», ha sottolineato Lazzari, ricordando a sua volta che gli psicologi assistono spesso pazienti fragili. «Siamo offesi e anche umiliati, ma non me la prendo tanto con Draghi quanto con chi lo ha consigliato, probabilmente rimasto a molti decenni fa, con una visione antica dello psicologo e della psicologia», ha concluso il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine degli psicologi.