Chat pedopornografiche e propaganda antisemita. Sotto accusa otto minorenni di Pisa
Pedopornografia e propaganda antisemita, sotto accusa otto minorenni. Al termine di una complessa attività investigativa, la Polizia di Pisa ha indagato otto minorenni. Responsabili, a vario titolo, di gravi reati. Tra cui diffusione di materiale pedopornografico. Istigazione all’odio razziale per propaganda antisemita. E detenzione illegale di strumenti atti all’offesa. L’indagine ha preso le mosse dalla costola di un altro procedimento per violenza sessuale poi archiviato.
Pedopornografia, nel mirino il cellulare di un sedicenne
In quell’occasione gli investigatori avevano posto sotto la lente di ingrandimento il cellulare del presunto autore della violenza. Un ragazzo di sedici anni che frequenta un istituto superiore del capoluogo. Una volta sequestrato, il telefonino ha svelato il suo contenuto inquietante. Decine e decine di immagini, a dir poco macabre. Con i minori, in tenera età, costretti a subire atti sessuali.
Lo scambio di chat inquietanti e l’arsenale
Attraverso ulteriori approfondimenti informatici, è stato possibile risalire all’autore dell’invio dei file, Individuato in un altro minore di 16 anni. Da altri messaggi quest’ultimo dimostrava di essere in possesso, presso la propria abitazione, di svariati strumenti di offesa. Mazze, bastoni ed anche petardi. La cui detenzione è proibita, se non si è in possesso di una regolare licenza.
Spranghe, bastoni, petardi nell’abitazione del minore
A seguito di questi riscontri, la Procura di Firenze ha disposto una perquisizione domiciliare nei confronti del minore. Quando i poliziotti della Squadra mobile hanno fatto ingresso all’interno dell’abitazione, dove il ragazzo vive assieme ai suoi genitori, gli investigatori si sono trovati davanti ad una vera e propria “santabarbara”. Spranghe, bastoni, pugnali e la targa di un motorino rubato. Ma anche petardi illegali. Tutto questo materiale è stato sottoposto a sequestro. Oltre al computer e i cellulari dell’adolescente. Che sono stati tutti quanti sottoposti ad analisi forense.
Le immagini di atti vandalici commessi in città
Ed è proprio dall’analisi di questi ultimi dispositivi informatici che gli investigatori della Squadra Mobile hanno scoperto una serie di files. Nei quali il giovane amava farsi riprendere durante il compimento di atti vandalici commessi in città. A volte insieme ad altri coetanei. Oltre ad essere in possesso di alcuni video tutorial su come realizzare ordigni rudimentali. Utilizzando prodotti pirotecnici comunemente in commercio. Passando al setaccio le chat del ragazzo, è stato scoperto un sottobosco di conversazioni. E scambi di file tra il giovane ed altri coetanei. In vari gruppi Whatsapp dal contenuto a dir poco raccapricciante.