Smentita la bufala di Scanzi: i vaccini non si buttano, non dobbiamo ringraziarlo di niente

26 Mar 2021 9:06 - di Marta Lima

Neanche una riga, anche questa mattina, sul “Fatto Quotidiano“, sul caso-Scanzi, il giornalista più cliccato del web che si è vaccinato come “panchinaro” di lusso ad Arezzo, sostenendo di essere un “caregiver” per i suoi genitori, che però non si sono ancora vaccinati, come migliaia di anziani nella Toscana dei ritardi. Marco Travaglio, anche oggi, si scatena contro la Lombardia e verga a solita articolessa nostalgica di Conte e Arcuri, ignorando anche gli attacchi dell’altro suo collega, Peter Gomez, all’amico Scanzi (video) sul caso dei furbetti dei vaccini.

Scanzi a zonzo ma fermo nell’atteso dei vaccini

E’ “La Verità”, questa mattina, a tornare sullo scandalo dei furbetti del vaccino, in tutta Italia, con nuove accuse allo stesso Scanzi, chiarendo che la panchina vaccinale “è riservata alle persone che già adesso possono vaccinarsi con Astrazeneca, e cioè: personale docente e non docente; forze dell’ordine e forze armate; persone nate tra il 1941 ( che non abbiano ancora compiuto 80 anni) e il 1950; conviventi e caregiver delle persone estremamente vulnerabili individuate dal Piano nazionale vaccini del 10 marzo 2021”.

La bufala dei vaccini che si buttano

Ma cos’è esattamente un caregiver?  “Una persona totalmente dedita alle cure assistenziali di un genitore malato, il quale genitore sarebbe tutelato dalla legge 104, quella che dà diritto all’assegno di accompagno”. Scanzi, reduce da una settimana di relax – da lui annunciata – in una Spa a cinque stelle di Merano, in tv quasi tutti i giorni e alle prese con una frenetica attività sui social, può essere considerato un “tutor” a tempo pieno dei suii genitori, al punto da avere diritto al vaccino prima di tutti i soggetti a rischio?  E davvero Scanzi ha fatto “un favore agli italiani, che dovrebbero ringraziarmi”, per aver evitato che i vaccini si buttassero via per mancanza di aspiranti vaccinati? Falso, secondo il Tirreno, su cui Monica Bettoni, ex sottosegretaria alla Salute, spiega che «nella grande sede del Centro Affari di Arezzo non si sono mai buttate le dosi di Astrazeneca che, peraltro, può essere conservato per 48 ore fra 2 e -8 gradi in un frigorifero normale».

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