Scanzi in tv: «Sono il demente del vaccino». Zaia: «Se lo facevo io mi scuoiavano vivo» (video)

24 Mar 2021 8:58 - di Luisa Perri
scanzi berlinguer foto

“Io un furbetto del vaccino? Semmai un demente”. Ora Andrea Scanzi, vaccinato a 46 anni, punta sull'”incapacità d’intendere e di volere”. Ieri in diretta su Raitre, a Carta Bianca, intervistato da Bianca Berlinguer, il giornalista del Fatto quotidiano, ha fornito una nuova versione dei fatti, dopo le prime, nelle quali si definiva caregiver dei suoi genitori.

“Ho scritto al mio medico il 26 febbraio, dicendo: ‘So che non rientro in nessuna categoria, se dovessero cambiare le regole e senza rubare il posto a nessuno, chiamami. Mi chiama il 3 marzo e mi dice ‘Andrea, la Asl sudest Toscana ha deciso di fare questa lista perché molte dosi non vengono usate’. Se è tutto lecito, facciamolo. Mi ha detto che avrebbe dato il mio numero di telefono al responsabile di zona: ‘Potrebbero non chiamarti, devi essere ad Arezzo quando ti chiamano, non pretendere di scegliere il vaccino’. Non è successo nulla fino al 14 marzo, nessuno mi ha cercato”, aggiunge.

Scanzi dalla Berlinguer ripete che lo ha fatto per gli italiani

“Poi – spiega – il generale Figliuolo è andato in tv da Fabio Fazio dicendo che non bisogna sprecare nemmeno una dose e bisogna darla piuttosto a chiunque passi. Il 15 marzo arriva l’ordinanza di Figliuolo. A quel punto io mando un messaggio al mio medico e al responsabile della Asl, dicendo che sono disponibile e non ho paura di AstraZeneca: ‘Se dovete buttare via una dose, chiamatemi perché io sono disponibile’. La Asl mi ha scritto un messaggio alle 16 di venerdì, dicendo ‘si tenga pronto’. Alle 18 mi è arrivato il messaggio ‘Venga al Centro Affari di Arezzo'”.

“La notizia l’ho data io su Facebook, rivolgendomi a 2,1 milioni di persone: se sono un furbetto del vaccino, sono un demente… Ho detto ironicamente che gli italiani mi dovrebbero ringraziare, non sono mica pazzo. Non credo di essere stato il primo a ricevere la chiamata della Asl, chi si pone il dubbio che la Asl abbia fatto liste scritte a mano si pone un dubbio legittimo. Ci hanno messo 16 giorni a chiamarmi”, quindi è ipotizzabile che la lista comprendesse molte altre persone.

Zaia lo ridicolizza: “Mi avrebbero scuoiato vivo”

“E’ stata la Asl, la mattina successiva al vaccino, a dirmi che ero stato iscritto alla lista dei panchinari in quanto disposto a fare qualsiasi vaccino. Secondo il mio medico curante, inoltre, avevo ulteriori requisiti in quanto figlio unico di genitori estremamente vulnerabili. Secondo la Asl io sono pure care giver familiare. I miei genitori si sono iscritti il 17 marzo alla lista dei soggetti estremamente vulnerabili e attendono il vaccino Moderna. Mio padre ha avuto 2 infarti, ha 5 stent, è cardiopatico, è diabetico e ha anche un glaucoma. Mia madre è malata oncologica: se dovete mandare insulti, mandateli a me…”, dice ancora. “Mi sembrava di aver fatto un bel gesto, ho ricevuto tutta questa melma… Non me l’aspettavo…”.

Ospite a Carta Bianca, il governatore del Veneto Luca Zaia, ha liquidato la vicenda in poche pungenti parole.  “Abbiamo anche noi la lista d’attesa e la vicenda Scanzi è emblematica. Lui non ha commesso nulla di grave, si è messo in lista. Tuttavia se lo avessimo fatto io o Stefano Bonaccini quello che ha fatto Scanzi, sicuramente ci avrebbero scuoiato vivi. I nostri familiari non si possono permettere di iscriversi a una waiting list, da qui si capisce quando finisci nel tritacarne: ha provato l’ebrezza di cosa voglia dire essere una persona politicamente esposta”.

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