“Inquietante silenzio di Draghi”: la Cristallo contro tutti imbarazza in un colpo sardine e Pd
«Inquietante silenzio di Draghi»: con una dichiarazione Jasmine Cristallo riesce a imbarazzare governo, sardine e Pd, il partito di cui la riserva ittica è emanazione e stampella. La militante calabrese dispensa pillole di saggezza su tutto e offre le sue istruzioni per l’uso. E, con l’occasione, assesta bordate al governo e al partito azionista di maggioranza: il Pd. E così, promosso dal bivacco al Nazareno alle ospitate in tv, la Cristallo discetta su tutto un po’, animando un contro tutti che smentisce le sue stesse, teoriche, dichiarazioni d’intenti: rassicurare gli italiani e verbalizzare che è tutto sotto controllo…
La Cristallo imbarazza sardine e Pd
Dunque, interpellata dall’Adnkronos, la Cristallo discetta sul «cambio di passo chiesto da Salvini» che, contesta sulle sue tempistiche la portavoce nazionale delle sardine, «si realizza nel pieno della terza ondata». Poi, nella sua intemerata estemporanea, aggiunge: «Trovo inquietante la scelta di cambiare (e dimezzare) in un momento tanto complesso, il Cts. Trovo altresì inquietante il silenzio del Presidente del Consiglio di fronte alla vicenda Astrazeneca». E ancora: «Leggo titoli di giornale che recitano “Draghi pensa di…” e mi chiedo perché, invece di spingere i cronisti all’interpretazione del pensiero, Draghi non dica. Non spieghi», sottolinea l’attivista in preda a delirio maieutico.
Guerra al governo e guerriglia coi dem
Così, come se l’ira dem dei giorni scorsi fosse già acqua passata. Se quel calice amaro con cui Sartori ha bevuto alla faccia di un Pd “tossico”, fosse già digerito e metabolizzato. E il j’accuse in risposta della Cuppi, reggente dopo l’addio di Zingaretti, e in cerca di una conciliazione tra le parti, ancora tutta da trovare, fosse rimasto lettera morta. La Cristallo parte lancia in resta e incalza: «Questo silenzio sarà anche “elegante” e “sintomo di stile e rigore istituzionale”. E, ancora, “un antidoto contro il populismo”, ma qui c’è una nazione che meriterebbe di essere rassicurata. Oltre che silenziosamente amministrata», sottolinea sferzante la portavoce nazionale.
Sardine, il Pd vittima del fuoco “amico”
E insiste pure. Tanto che, in una sorta di calambour dialettico modello Branduardi de “La fiera dell’est“, commenta: «Draghi tace, ma quel silenzio è colmato da pericolosa disinformazione. E la disinformazione genera insicurezza. L’insicurezza è nutrimento per i populismi che quel silenzio vorrebbe contenere»… Insomma, è chiaro che la Cristallo ce l’ha col governo nemico e con chi lo blandisce: Pd in testa a tutti. Peccato che sul fronte della guerra dichiarata a Draghi, il Pd finisca per cadere vittima del fuoco amico: con le sardine martiri di loro stessi.
Sardine vs Pd: tutti contro tutti
Pesci che nuotano nello sconfinato mare della politica, con l’obiettivo di sopravvivere e farsi notare nel frattempo. Reclute chiamate alle armi dalla Cristallo sulla doppia trincea della guerriglia al governo, e della battaglia interna ingaggiata contro partito di riferimento che di quell’esecutivo fa parte. Come esplicitato nei giorni dell’addio di Zingaretti, quando le sardine invitavano Zingaretti a proseguire in Piazza Grande, anche fuori dal Pd. E con il risultato di infierire, da un lato, sui dem in crisi, impegnati in una ricostruzione del centrosinistra in fase di decollo con Letta. E dall’altro, responsabili di minare la stessa credibilità del movimento dei pesci rossi, nato in Emilia nel 2019, e oggi impegnato in un defatigante “tutti contro tutti”.