Il Belgio ricorda le 32 vittime dei terroristi islamici ma ancora non è riuscito a processarli
A cinque anni di distanza dagli attentati compiuti dai terroristi islamici a Bruxelles che causarono 32 vittime – fra cui l’italiana Patricia Rizzo – e 340 feriti, il Belgio attende ancora giustizia.
Il doloroso anniversario di quel terribile atto di terrorismo, sottolinea il sito dell’emittente belga Rtbf, arriva senza che sia il Belgio sia ancora stato n grado di celebrare il processo.
Sono dieci gli imputati che dovranno comparire alla sbarra in un processo atteso neanche a breve termine ma addirittura non prima del settembre 2022.
Fra loro vi sono Salah Abdeslam, coinvolto anche negli attentati di Parigi, Ossama Krayem che all’ultimo non si fece esplodere in metropolitana, e Mohammed Abrini che fuggì dall’aeroporto.
Gli attentati furono compiuti da tre terroristi suicidi: i fratelli Ibrahim e Khalid El Bakraoui e Najim Laachraoui.
Per gli attentati all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles furono usati solo esplosivi. Ma c’erano anche delle armi da guerra, la cui esistenza è provata da una foto che mostra gli attentatori in posa accanto ad un arsenale e la bandiera dello Stato Islamico.
E malgrado la pandemia, il Belgio ha ricordato oggi, con diverse cerimonie, gli attentati portato a compimento dai terroristi islamici a Bruxelles.
Lo hanno fatto, questa mattina, poco prima delle otto, il re Filippo del Belgio, la regina Matilde e il primo ministro Alexander de Croo. Che hanno osservato un minuto di silenzio all’aeroporto di Zaventem, assieme ad alcuni rappresentanti dell’associazione delle vittime.
Una cerimonia simile si è svolta alle 09.11 anche alla stazione della metropolitana di Maelbeek.
A mezzogiorno sono stati poi alcuni parenti a ricordare i loro cari in un’altra cerimonia presso il monumento delle vittime del terrorismo.
Straziante l’intervento di Edmond Pinczowski. Che alle 07.58 di cinque anni fa era al telefono con il figlio Alexander in attesa di imbarcarsi per New York con la sorella Sasha. Entrambi sono morti nell’esplosione avvenuta proprio in quel momento.
“Cinque anni fa è stato colpito il cuore dell’Europa“, ha detto su Twitter il presidente del Consiglio Ue, che allora era premier belga,. E che oggi ha invitato tutti a ricordare le vittime.
Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dal presidente del parlamento europeo, David Sassoli, il responsabile della politica estera Ue Josep Borrell, il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg e il primo ministro olandese Mark Rutte.