I raccomandati del vaccino: oltre centomila i ventenni. Più di 3000 hanno meno di 19 anni
Un milione di persone ha ricevuto i vaccini a sbafo. Senza averne diritto. L’inchiesta del Tempo lascia basiti: si tratta di persone che hanno sottratto dosi ad anziani e individui fragili. I raccomandati del vaccino erano tra gli ultimi ad averne bisogno, soprattutto quei 3.354 vaccinati di età compresa fra i 16 e i 19 anni. Fascia d’età – ricorda Franco Bechis – che viene registrata dall’Istituto superiore di Sanità nei rapporti settimanali sui contagi con un indice di letalità dello 0%.
Oltre centomila vaccinati hanno tra i 20 e i 29 anni: com’è possibile?
“Altri 105.431 – continua Bechis – risultano inspiegabilmente vaccinati nella fascia di età fra 20 e 29 anni, anche qui con una letalità dello 0%. E ancora: 172.600 vaccinati nella fascia 30-39 anni anche questa registrata con letalità dello 0%. E poi 259.932 nella fascia di età fra 40 e 49 anni che ha comunque un indice di letalità bassa sui contagi: 0,2%. Ancora: 350.600 italiani vaccinati fra i 50 e i 59 anni, dove l’indice di letalità e appena più alto: 0,6%. Un piccolo esercito, nemmeno troppo insignificante”.
Italia al 25esimo posto nella classifica delle vaccinazioni in Europa
E’ l’ennesima ombra che va a pesare su una campagna vaccinale costellata di errori, ritardi e polemiche. Infatti – ricorda ancora Il Tempo – il nostro Paese si piazza al 25° posto su 30 Paesi d’Europa (i 27 della Ue più Norvegia, Lichtestein e Islanda). L’Italia con il suo 10,5% di vaccinati rispetto alla popolazione sopra i 18 anni fa meglio solo di Lichtenstein (9,4%), Croazia (9,1%), Bulgaria (5,2%), Polonia (10,4%) e Lettonia (5,4%). Al primo posto c’è Malta, che però è difficilmente paragonabile ai Paesi di grandi dimensioni. Spicca invece il secondo posto dell’Ungheria (19,7%) dove, come noto, Orban ha fatto di testa sua, perché oltre ai vaccini “concessi” dalla von der Leyen ha autorizzato anche il siero russo Sputnik. Al terzo posto troviamo la Finlandia (16,4%). Germania (10,8%) e Francia (11,7%), invece, fanno meglio di noi, anche se di poco.