Due indagati per la torta con Mussolini. Ma ad ordinarla era stato un consigliere di centrosinistra

10 Mar 2021 15:05 - di Redazione
torta Mussolini

Napoli, due indagati per la torta con il volto di Mussolini circondato dalla panna montata. Tutto era nato da una goliardata: si trattava di un dono a scherzoso di un consigliere municipale di centrosinistra a un amico fresco di pensionamento, racconta Libero.

La torta con Mussolini era un dono per il pensionamento

Il pensionato è Nunzio Vitolo, il donatore della torta si chiama Enzo Morra. Tutto è successo nella sede della Quarta Municipalità di Napoli (San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale) di via Gianturco. Video e foto girati nella circostanza hanno trovato rapida diffusione sul web, scatenando le reazioni indignate di molti. Tra questi anche il presidente della Quarta Municipalità, Giampiero Perrella. Che aveva annunciato un’indagine interna per accertare i fatti e sanzionare i responsabili.

I fatti sono avvenuti lo scorso gennaio

I fatti risalgono a fine gennaio scorso e, dopo che la foto della torta incriminata ha preso a girare sul web i due interessati hanno negato intenzioni nostalgiche. «È stata un’iniziativa goliardica di un amico perché sanno qual è il mio pensiero politico che non ho mai rinnegato», spiegava Vitolo nell’immediato.

Blitz e perquisizioni a casa dei “colpevoli”

Tutto inutile: due giorni fa il colpo di scena. Un blitz alle prime luci dell’alba a casa dei due, racconta ancora Libero, con tanto di perquisizioni e l’imputazione per apologia di fascismo, ossia la vecchia legge Scelba. Interpellato sempre da Libero, Morra ci tiene a smentire prima di ogni altra cosa uno degli elementi errati nelle ricostruzioni: «Nei quotidiani mi indicano come esponente di Fratelli d’Italia: falso, io sono un eletto di centrosinistra!». La sua carica, infatti è quella di capogruppo di Napoli Popolare, una lista civica di sinistra che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Valeria Valente, esponente del Pd.

Morra eletto dal centrosinistra

«Da parte mia si è trattato di uno sfottò. Volevo solo offrirgli una caricatura, dato che Vitolo ha la testa grossa come quella di Mussolini. – continua -. Non c’entra nulla il fascismo, figuriamoci…».

E ancora: “Si tratta semplicemente di un’assurdità. Ci sono altre cose ben più importanti di cui dovrebbero occuparsi gli inquirenti e sulle quali mostrare un piglio deciso: Napoli è ostaggio della microdelinquenza e vengono a perquisire me per una torta…”.

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