Salvini: «Pensioni, cartelle, giustizia e vaccini. Il Paese è nel caos, il governo litiga sulle poltrone»

1 Feb 2021 13:05 - di Lara Rastellino
Salvini governo

Matteo Salvini torna sulle trattive di governo in corso. E tra il serio e il faceto, commenta: «Molti parlamentari piuttosto che lasciare la poltrona voterebbero alieni. Spero che questa settimana si chiuda questa manfrina dell’esecutivo». Matteo Salvini, ospite di Buongiorno Lombardia, su Telelombardia, ricorre all’ironia per stigmatizzare lo stallo della crisi e la fase delle consultazioni di Fico. Questioni aperte, rispetto alle quali il leader della Lega rilancia compattezza e disponibilità del centrodestra, ribadendo: «Siamo compatti. Stiamo facendo proposte. Abbiamo detto a Mattarella, “comunque vada noi votiamo in Parlamento quello che porta il governo”: il rimborso per bar e ristoranti, la rottamazione delle cartelle elettorali, le vaccinazioni». Ma sottolineando al tempo stesso che: «Penso che sia difficile andare al governo con quel Pd che ha cancellato il decreto sicurezza. Che vuole cancellare Quota 100. Come faccio a stare insieme a chi ha una visione del mondo totalmente diversa dalla mia?». Con un partito al governo grazie a accordi di palazzo che non hanno previsto il passaggio per le urne? «Io – rimarca a riguardo Salvini – coi 5Stelle di Toninelli che bloccavano tutto ho detto “basta. Molliamo le poltrone per restituire parola a italiani”. Loro, invece, si son messi d’accordo tutti: Di Maio, Boldrini, Conte, Zingaretti, Renzi. Salvo poi tornare a litigare di nuovo»…

Salvini, «l’Italia è bloccata e il governo litiga sui ministeri»

Salvini si sofferma, punto per punto, proprio sulle questioni dell’agenda sul tavolo dell’esecutivo, bloccate dalla crisi in corso. Dal nodo pensioni alle cartelle esattoriali. Dalla caos scuola alla campagna vaccinale. Fino al problema “Giustizia”. «Uno di quei temi – sottolinea Salvini – che il prossimo governo deve affrontare. Ci sono 5 milioni di processi arretrati. Processi civili, tributari… nel libro di Palamara e Sallusti – rileva – c’è scritto che si dividevano le nomine nei tribunali per correnti politiche. Che chi non era allineato con loro doveva essere mazzolato. Però intanto 5 milioni di italiani in coda aspettano giustizia»… Eppure, insiste Salvini, «il casino del governo a Roma lo stanno facendo tutto loro. Noi non abbiamo fatto assolutamente nulla, se la cantano e se la suonano. E noi assistiamo e speriamo che finiscano in fretta. Certo è – aggiunge poi il numero uno del carroccio – che se si mettono d’accordo sarebbe incredibile aver litigato per un mese e poi far finta di niente. Con Renzi che torna indietro e si abbraccia con Conte». E ancora. «L’Italia è bloccata. Stanno litigando sui ministeri. C’è la Boschi che vuole tornare a fare il ministro? Se c’è un governo che ha i numeri per governare lo facciano. Ma se non c’è, in un momento come questo, col piano vaccinale, con la scuola in difficoltà, con l’Europa che aspetta documenti che non arrivano… non è più normale usare i prossimi due mesi per ridare la parola agli italiani? Invece che andare avanti due anni in questa maniera?»…

E intanto, sono in arrivo 50 milioni di cartelle…

Del resto, aggiunge a conferma delle sue argomentazioni Salvini, «in Portogallo hanno votato la settimana scorsa. Nelle prossime settimane voteranno Germania, Scozia, Galles, Israele, Francia, Russia, Norvegia, Olanda. Noi non possiamo stare appesi a Renzi e Conte». Un caos fuori controllo, prosegue Salvini, per cui l’augurio non può che essere che prevalgano «dignità e coerenza. E che scelgano gli italiani». Elettori su cui gravano diverse, pesanti incombenze: a partire dalle cartelle esattoriali in arrivo. «Questo mese – mette in risalto il leader leghista – sono in partenza fino a 50 milioni di cartelle esattoriali. Per noi bisognerebbe rottamarle con la pace fiscale. Ma altri la pensano in maniera diversa… Stiamo parlando nell’80 per cento dei casi di debiti inferiori a 10.000 euro – ha spiegato –. Una cosa che riguarda tante persone. Se è gente che non poteva pagare 3000 euro prima del Covid, è evidente che dopo il Covid non ce la fa» a maggior ragione.

La priorità del nodo pensioni

Così come incombe il nodo pensioni. Un tema delicatissimo, rispetto al quale il leader del Carroccio ancora stamattina, sull’emittente locale, ha dichiarato: «Quello che mi preoccupa non sono i tagli per chi è già in pensione. Ma l’esercito di 62enni che stava arrivando alla pensione dopo 40 anni di lavoro e invece, da quest’anno, se il governo cancella quota 100. Alza a 64 anni l’età pensionabile. E magari perde il lavoro, non riesce ad arrivarci». Ecco perché, chiosa sul tema Salvini, «una delle priorità quando torneremo al governo sarà lasciare la possibilità di andare in pensione a chi ha lavorato una vita».

E sui vaccini, «Hanno fatto un contratto da miliardi ma si son fatti fregare»

Ma le dolenti note investono anche la campagna vaccinale. «Non so chi si è fatto fregare. Ma hanno firmato un contrato da miliardi che però non viene rispettato. Ieri in Gb, che è uscita dall’Europa, hanno fatto 600.000 vaccini. E vaccinato in totale 9 milioni di persone. Mentre noi stiamo qua a cercare siringhe e fare causa». Non solo. «Ieri leggevo – aggiunge Salvini rincarando la dose delle recriminazioni sul tema – che per l’Italia andando avanti di questo passo ci metteremo due anni. Come si risolve il problema? Andando a cercare vaccini dove li cercano altri. E permettendo ai farmacisti di farli, affiancati da un medico». E invece, incalza Salvini, «il commissario Arcuri sta facendo un bando per le primule. Secondo voi il problema di chi sta a casa è andare in un padiglione rosa a farsi vaccinare? O avere un medico domani per fare il vaccino? In un’azienda privata chi sbaglia paga. Questo commissario Arcuri dovrebbe spiegare ai cittadini come impiega il suo tempo»...

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