“Effetto Biden” sui rapporti Est-Ovest. Il Cremlino: «Inaccettabili i suoi toni da ultimatum»

5 Feb 2021 13:07 - di Redazione
Biden

Joe Biden lo aveva messo subito in chiaro: «Non sono Trump, reagiremo ad azioni ostili di Mosca e Pechino». Un modo, nient’affatto felpato, per far capire che gli Stati Uniti avrebbero di nuovo imboccato la strada delle tradizionali alleanze. Ripristinando quel multilateralismo abbandonato dal predecessore in nome dell’America First. E così è stato. La prima “vittima” del nuovo corso è proprio Vladimir Putin, sempre più in difficoltà dopo la condanna inflitta dalle autorità russe ad Alexei Navalny. Il principale oppositore del presidente dovrà scontare oltre due anni di carcere. Una sentenza che l’Occidente giudica politica e che rischia di avvelenare ancor di più i già tormentati rapporti con i Cremlino.

Altolà di Biden a Putin

Biden l’ha commentata con parole di fuoco: «Ho chiarito a Putin che gli Stati Uniti non ignoreranno più le azioni violente della Russia». Per poi aggiungere: «Non tollereremo più interferenze nelle nostre elezioni, attacchi informatici o avvelenamenti di cittadini». Parole troppo chiare per non innescare l’escalation. Il Cremlino ha infatti reagito altrettanto duramente attraverso una nota del portavoce Dmitri Peskov. «Il presidente Putin- vi si legge – esprime rammarico per la retorica molto aggressiva e non costruttiva del presidente Biden nei confronti della Russia». La quale, ha aggiunto, «considera inaccettabili i toni da ultimatum» utilizzati da Biden.

L’eredità di Trump in Medioriente

Con ogni probabilità, la tensione è destinata a salire. Sono molte le cose che Biden cambierà nella politica estera Usa. A cominciare dall’accordo sul nucleare iraniano, nel quale sono disposti a rientrare seppur solo dopo che Teheran tornerà a rispettarlo. La Casa Bianca non fa mistero di  puntare ad un’intesa «più forte e duratura» con il regime degli Ayatollah. Dell’eredità trumpiana Biden salva solo gli «accordi di Abramo». Ma essi non nascono a caso. Anzi, rappresentano il felice esito di ben precise e coraggiose scelte. Se Biden vuole tenerli in vita e ampliarli non può discostarsi troppo dalla dottrina sperimentata con successo a Trump nell’infuocato scenario mediorientale.

 

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