Su Raitre “Il posto giusto” è per il fratello di Marrazzo: è polemica sul nuovo conduttore
A viale Mazzini, circola una battuta: li chiamano grillini, ma sono cavallette. I pentastellati la fanno insomma da padroni. L’ultimo caso, segnalato dal sito Vigilanza Tv, riguarda il prossimo conduttore di Raitre, Giampiero Marrazzo, fratello di Piero. Sì proprio lui, il giornalista Rai ed ex governatore della Regione Lazio.
La polemica riguarda soprattutto l’aspetto tecnico. Nessuno dubita della professionalità di Marrazzo junior, ma il fatto che non sia una risorsa interna Rai, fa a pugni con la filosofia annunciata finora a viale Mazzini. Qualche esempio? Lo fa appunto l’articolo di Vigilanza Tv.
Sottile cacciato perché esterno. Per il fratello di Marrazzo non c’è problema
Salvo Sottile era stato liquidato dalla Rai con la scusa che andavano valorizzate le risorse interne. «La propaganda dell’Ad Fabrizio Salini in ogni conferenza stampa e intervista ripeteva religiosamente il mantra “valorizzazione delle risorse interne” quasi fosse una formula magica per propiziarsi gli dei. Peccato che, se un Sottile che se ne andava (con proteste finanche in Commisione Vigilanza), subito un’altra esterna arrivava, Luisella Costamagna, sempre in quota MSs, al timone di Agorà, confutando immediatamente» tutti i proclami.
Grillini a viale Mazzini voraci come cavallette
Secondo il sito, documentatissimo su quanto accade nelle segrete stanze di Viale Mazzini, la scelta di Marrazzo sarebbe quindi un voltafaccia. Una decisione dettata da ragioni prettamente lottizzatorie. «Stando alle fonti di Dagospia, per collocarne il fratello minore di Marrazzo al Posto giusto, Di Mare “ha dovuto fare i conti con molti problemi dal punto di vista contrattuale, per la logica di parentela». Secondo il Tempo, invece, «Giampiero Marrazzo è molto stimato dal ministro grillino Vincenzo Spadafora». E le telefonate di Spadafora in Rai sono molto ascoltate. Inoltre, il programma che andrebbe a condurre è realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro. Dicastero retto da un’altra ministra pentastellata, Nunzia Catalfo».