Riflettori puntati sul centro. Grandi manovre nell’Udc sotto lo scudo del Ppe. Per salvare Conte

15 Gen 2021 19:40 - di Eugenio Battisti

Nei giochi di palazzo e i grandi traffici di queste ore i riflettori sono puntati anche sull’Udc. La soglia di salvezza per il premier – secondo alcuni – sarebbe già stata raggiunta. Ma la fibrillazione è alta. C’è anche chi sostiene che lunedì e martedì il voto non sia scontato. Conte potrebbe limitarsi a fare delle comunicazioni in Aula a Montecitorio. Per salire subito al Colle e rassegnare le dimissioni. Con una squadra già definita. Senza andare martedì al Senato.

Fibrillazione sui numeri. Occhi puntati sull’Udc

I numeri sono tutto. E all’appello c’è anche un neo-gruppo centrista ispirato al Ppe. O meglio, che abbia il via libera del Partito popolare europeo. Quindi l’Udc, che al Senato è alleato con Forza Italia. Attualmente sono un gruppo unico. Ma l’Udc, racconta all’Adnkronos chi lavora in prima linea per salvare il Conte bis o inventarsi il Conte ter, potrebbe nei prossimi giorni diventare ‘Ppe-Udc’. In questo caso si staccherebbero dal partito di Silvio Berlusconi per diventare così una nuova costola del nuovo governo Conte.

Maie, Udc-Ppe e Psi è la strada battura per salvare Conte

Una partita che si gioca parallelamente ad altre due. Quella del Maie, che oggi è diventata Maie-Italia23, è quella del Psi. Che ancora ha il simbolo in condominio con Matteo Renzi e Italia Viva. Uno schiaffo all’ex premier.

Il punto di caduta, raccontano, potrebbe essere proprio nel partito di Lorenzo Cesa. Anche se, lui stesso, si è detto fermamente contrario a dare l’appoggio a Conte. Le trattative vanno avanti. Gli innesti verrebbero anche dai renziani di centro. Oltre che da Fi, dalla pattuglia dei cosiddetti fuoriusciti, e dallo stesso Psi. Che potrebbe dunque confluire nel nuovo contenitore centrista per giocare una partita più ampia.

Obiettivo: raggiungere quota 160 con ogni mezzo

L’obiettivo di tanta fatica è raggiungere quota 160, grazie al manipolo che Mattarella ha definito costruttori.  “Non è una mera questione di poltrone – dice chi lavora alle trattative – bisogna dare una connotazione politica alla partita ‘costruttori’. Legittimarla, scrivere un nuovo patto di legislatura che guarderà anche al centro. E sì, certo, rivedere anche la squadra piuttosto che andare ad occupare le caselle rimaste vacanti”. Un passaggio che Conte avrebbe voluto evitare ma che sembrerebbe obbligato.

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