Renzi “sfora” e il professor Galli si infuria con la Berlinguer: scintille a “Cartabianca”

13 Gen 2021 9:51 - di Alberto Consoli
Renzi Galli Berlinguer

Siparietto niente male a “Cartabianca”, il talk di Rai 3 di Bianca Berlinguer“. Ospite di spicco il “mattatore” di giornata, Matteo Renzi. L’intervista va per le lunghe. E il professor Massimo Galli sbotta, dopo essere stato “appeso” in collegamento. Un po’ troppo secondo le sue abitudini, ormai abituato a ritmi da star televisiva. Mai dare cattive abitudini, recita un vecchio adagio. Galli evidentemente è stato troppo “coccolato” durante quest’anno di pandemia e la Berlinguer si becca un liscio e busso imbarazzante.

Renzi, intervista di un’ora

La Berlinguer era tutta felice di avere in studio il leader di Iv, proprio in concomitanza con il CdM a palazzo Chigi. Per la prima puntata dopo la pausa natalizia la conduttrice ha incentrato tutta la puntata, come ovvio, sulla crisi imminente.  L’intervista del leader di Italia Viva, nello studio di “Cartabianca”, dura circa un’ora. Alle 23, Bianca Berlinguer si collega con Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Che da inizio pandemia vediamo tutti i santi giorni. Ebbene, il professore non fa nulla per nascondere la sua contrarietà.  Sbufffa. Ormai si  crede l'”oracolo di Delfi” ufficiale della pandemia.

Galli alla Berlinguer: “Sonno in piedi dalla 6…”

“Ha un’aria un po’ scocciata, professore”, esordisce la giornalista non intuendo ancora il motivo della seccatura. Risposta seccata ed espressione corrucciata: “Un po’ troppo scocciata, abbia pazienza. Sono in piedi a lavorare dalle 6 di stamattina, faccio a meno… Se sono preoccupato per la crisi di governo? Sono preoccupato dalla sequela di luoghi comuni che ho sentito. Oltretutto, mi perdoni: forse è il caso che ne parliamo un’altra sera con tranquillità”. In studio arriva anche il professor Andrea Crisanti: “La crisi di governo? Non la auspico, crea un vuoto di potere in un momento delicato”. “In questo momento bisognerebbe occuparsi in maniera specifica e diretta di questo”, dice Galli riferendosi all’emergenza covid, “e di non molto altro.”. Certo, fosse per Galli, nessuno dovrebbe andare più a votare e le regole della democrazia potrebbero pure andarsi ad ibernare.  Ciò detto, pretendere la scena in giornate critiche come queste che stiamo vivendo, sembra proprio una botta di narcisismo.  Danni collaterali della pandemia...

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *