Pietro Morreale “ha ucciso Roberta perché lei voleva lasciarlo, poi ha messo a posto la sua cameretta”

29 Gen 2021 14:28 - di Redazione

Pietro Morreale ha mostrato una forte attitudine al delitto. Così il gip di Termini Imerese nell’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni uccisa sabato notte a Caccamo (Palermo).

Roberta voleva lasciare Pietro Morreale, che l’ha uccisa

Roberta voleva interrompere la sua relazione con il fidanzato Pietro Morreale “per avvicinarsi a un altro ragazzo, ma aveva paura perché temeva per la sua incolumità e quella dei suoi familiari”. “Morreale era geloso – scrive il gip – lo hanno detto pressoché tutti i soggetti escussi, e la sua gelosia era morbosa tanto da avere impedito a Roberta di interrompere la relazione con lui e magari di avvicinarsi, come desiderava, a Michele F. nel timore che qualcosa di grave potesse accadere a lei o alla sua famiglia”.

Prima ha tentato un approccio sessuale

“Quantomeno a livello gravemente indiziario può ritenersi in questa fase cautelare che Pietro Morreale, mosso da una fortissima gelosia e da un sentimento morboso maturato nei confronti di Roberta, l’abbia uccisa dopo avere comunque tentato un approccio sessuale e poi o le abbia dato fuoco abbandonandola nella scarpata”.

Dopo il delitto ha sistemato la sua cameretta

Pietro Morreale, il fidanzato accusato di averla uccisa, ha sistemato dopo il delitto la sua cameretta. “La rappresentazione plastica della precisa volontà di inquinamento delle prove è tutta nelle immagini che raffigurano la cameretta dell’indagato”. “La camera è ordinata perfettamente – scrive il gip -nessun oggetto è fuori posto, il letto è rifatto, non ci sono abiti o altro, la scrivania sembra non essere mai stata utilizzata”. Per il gip “tutto ciò contrasta con lo stato di turbamento emotivo e con l’inevitabile trambusto della rivelazione ai genitori di quella verità che essi hanno detto essergli rivelata dal figlio: ‘non l’ho uccisa io, si è data fuoco'”. “Lo choc emotivo che doveva presumibilmente coinvolgere l’intero nucleo familiare è difficilmente conciliabile con il pensiero di rigovernare con incredibile cura la cameretta di Pietro”, dice il gip.

Ai familiari ha fornito tre versioni diverse dell’accaduto

Dopo la morte della propria fidanzata, Pietro Morreale, tornando a casa avrebbe riferito alla madre, al padre e alla sorella tre differenti versioni sull’accaduto. “Alla madre che avrebbe riferito che era in intimità con Roberta quando coste avrebbe prelevato una bottiglia di benzina che era in macchina e si sarebbe data fuoco – scrive il gip – al padre che ciò la ragazza lo avrebbe fatto mentre lui si accendeva una sigaretta e alla sorella che in quel momento stavano litigando e che Roberta si era data fuoco, era rotolata giù dal burrone e lui aveva cercato di ‘spegnerla'”. Inoltre, anche i congiunti del ragazzo sono “incorsi in contraddizioni”.

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *