Nuovo Dpcm, governo fuori, ma italiani ancora chiusi in casa. Cosa si può fare e cosa no

15 Gen 2021 8:58 - di Filomena Auer
Nuovo Dpcm

Nuovo Dpcm, governo fuori, italiani richiusi in casa: niente spostamenti, stop asporto e no allo sci. L’esecutivo giallorosso ha un piedi fuori dalla porta, eppure fa scattare prontamente la nuova clausura. Non hanno perso tempo. E in contemporanea con la caccia ai “costruttori” chiamati a evitare lo sfratto a Conte, parte il nuovo piano di reclusione da Dpcm. La solita bozza che propina una serie di misure e restrizioni pronte all’uso. E allora, nero su bianco, arrivano le nuove regole su spostamenti. Zone bianche. Scuola. Stop asporto per i bar dopo le 18. Impianti di sci chiusi fino al 15 febbraio. La bozza dell’ultimo dpcm sulle misure anti Covid è stata sottoposta dal governo alle Regioni. Le misure indicate nel provvedimento che il premier Giuseppe Conte si appresta ad adottare saranno valide da domani 16 gennaio. Vediamo le nuove prescrizioni nel dettaglio, divise in uno schema riassuntivo.

Nuovo Dpcm in vigore da domani: ecco l’elenco di regole e divieti

  1. Spostamenti. Il primo nuovo punto all’ordine del giorno riguarda gli spostamenti. In merito ai quali la nuova bozza con le misure in vigore da domani ribadisce lo stop al passaggio tra Regioni fino al 15 febbraio.
  2. Zone bianche. Una prima novità rispetto ai decreti che il governo ha fin qui emanato, riguarda le fatidiche zone bianche, rispetto alle quali nella bozza del nuovo dpcm si legge che «con ordinanza del Ministro della Salute, adottata ai sensi del comma 16-bis del decreto-legge n. 33 del 2020, sono individuate le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. All’interno delle quali cessano di applicarsi le misure di cui all’articolo 1, e le attività sono disciplinate dai protocolli allegati al presente decreto».
  3. Stretta sulla Movida. Dopo giorni di rumors e timori paventati, arriva la conferma: per bar, enoteche ed altre attività commerciali che vendono bevande e alcolici, scatta infatti il divieto di vendita da asporto alle 18. «Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 (bar e esercizi specializzati nella vendita al dettaglio di bevande e alcolici, ndr) – si legge nel testo – l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18».
  4. Scuola. Gli studenti di licei e scuole superiori torneranno sui banchi dal 18 gennaio, in presenza al 50%, fino al 75%. «Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – riferisce l’Adnkronos in un esaustivo servizio nella bozza del dpcm sottoposta alla Regioni e in vigore da domani – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275. In modo che il 100% delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. E che, a decorrere dal 187 gennaio 2021, almeno al 50% e fino ad una massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni, sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza».
  5. Università. Le Università, «in base all’andamento del quadro epidemiologico, predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in presenza» secondo le «esigenze di sicurezza sanitaria nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca. E ferme restando le attività che devono necessariamente svolgersi in presenza».

Gli impianti di sci restano chiusi fino al 15 febbraio

6) Musei e mostre. «Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura», riporta la bozza, è assicurato a patto che «garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone». E in modo da consentire che «i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro». E ancora: «Sono altresì aperte al pubblico le mostre, alle medesime condizioni previste dalla presente lettera per musei e istituti e luoghi della cultura», si specifica nel testo.

7) Impianti sci. La bozza prevede che gli impianti sciistici continueranno a restare chiusi fino al 15 febbraio. Nel testo si precisa che dal 15 febbraio potranno aprire gli impianti «solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti».

8) Stop agli ingressi dalla Gran Bretagna. Continua, infine, lo stop per gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda del nord, causa nuova variante Covid. Nella bozza il blocco viene infatti prorogato fino al 5 marzo.

9) Concorsi. A quanto apprende l’Adnkronos, durante il Consiglio dei ministri si è deciso di sbloccare i concorsi pubblici in presenza, ma per un massimo di 30 partecipanti per sessione. Il protocollo dovrà essere inoltre autorizzato dalla Funzione pubblica e dal Cts. Lo riferiscono autorevoli fonti di governo. A proporre il ritorno ai concorsi pubblici in presenza, seppur in sessioni contenute per numero di partecipanti, le ministre M5S Fabiana Dadone e Lucia Azzolina. La misura entrerà nel dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà nelle prossime ore. Questa, viene spiegato, sarebbe l’unica novità di rilievo. Per il resto, il dpcm che Conte si appresta ad adottare non presenta differenze di rilievo rispetto alla bozza sottoposta alle Regioni.

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