Licenziata sindacalista Cgil: ha sottratto 700mila euro al Comune di Collesalvetti per droga e gioco d’azzardo
Quasi 700mila euro. E’ questa la cifra sottratta da una insospettabile funzionaria comunale livornese, nonché sindacalista Cgil. Francesca Gagliardi, 50 anni, responsabile dell’ufficio dell’economato di Collesalvetti riciclava il denaro rubato in municipio per acquistare droga e carte ricaricabili per il gioco online.
Un buco enorme nelle casse del piccolo Comune livornese, che inspiegabilmente è venuto alla luce solo dopo molti anni. Intanto la donna è stata licenziata. Al tempo stesso le indagini della Guardia di Finanza sul suo conto hanno fatto scoprire un vasto giro di spaccio.
Su ordine della Procura di Livorno, le Fiamme Gialle hanno arrestato sei persone. Inoltre hanno effettuato diverse perquisizioni nei confronti di cittadini, italiani e tunisini. Tutti attivi nello spaccio di sostanze stupefacenti sulla piazza pisana. Due degli indagati sono finiti in carcere, uno agli arresti domiciliari e tre sottoposto all’obbligo di dimora.
L’indagine nasce a Collesalvetti dopo che la funzionaria si era appropriata, compiendo il reato di peculato, di oltre 650 mila euro dai conti correnti del Comune. Una somma di cui aveva la disponibilità in quanto responsabile dell’economato. Seguendone le tracce, i finanzieri hanno scandagliato le abitudini dell’indagata, riscontrando l’acquisto di carte ricaricabili per le scommesse online e di sostanze stupefacenti.
Gli ammanchi si sono verificati nel periodo che va dal 2009 e al 2018. Le indagini sono scattate dopo la denuncia sull’ammanco fatta dall’ex sindaco Lorenzo Bacci nel maggio 2019.
La sindacalista Cgil aveva nascosto tutti i buchi
Le prime conseguenze delle indagini hanno portato al licenziamento per giusta causa dell’econom. Infatti dalle ricerche effettuate dalle Fiamme gialle, soprattutto attraverso l’acquisizione di centinaia di documenti bancari e postali, è emerso che l’ex economa avrebbe costruito una contabilità parallela, Ha alterato addirittura i numeri dei conti correnti. In tal modo, copriva i prelievi in contanti dei soldi. Risorse che, in realtà, sarebbero dovute essere impiegate nel pagamento delle spese dell’amministrazione.
Un sistema architettato con molta cura capace di eludere i controlli dei revisori dei conti, che non hanno mai avuto sospetti durante le verifiche del bilancio del Comune. Infatti all’inizio del 2019 solo l’assenza, per malattia della donna, ha fatto scoprire come fossero stati alterati ad arte i conti. Da ulteriori indagini sui bilanci e mancati pagamenti pagamenti sarebbero emersi prima 243 .000,00 euro per poi arrivare a 450.000,00 e quindi a raggiungere quasi i 700mila euro.
Nel corso degli accertamenti, l’indagata che era appunto anche sindacalista Cgil per i dipendenti del Comune di Collesalvetti ha raccontato di essere stata vittima di presunte attività estorsive da parte di ignoti soggetti extracomunitari, che l’avrebbero minacciata di rivelare la sua tossicodipendenza, portandole via il cane come ostaggio.