La variante brasiliana fa paura. Crisanti: «Se si diffonde bisogna bloccare tutto, lockdown duro»
Il mondo si sente sotto assedio. La variante africana del coronavirus continua a imperversare colpendo in modo violento. La variante britannica fa paura e la Germania lancia l’allarme. In Italia cresce la tensione dopo il primo caso di variante brasiliana. Gli esperti sono attenti, valutano l’evolversi della situazione. «È un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2. Da alcuni primi studi sembra che quella brasiliana risponda meno al vaccino». Lo afferma il virologo Andrea Crisanti. «Se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un’opzione: bloccare tutto».
Variante brasiliana e lockdown
Bisogna tenere alto il livello di attenzione. «Ripeto: bloccare tutto per impedire che si diffonda», aggiunge. Questo, «significa lockdown duro, non con le zone rosse. Non possiamo permetterci di mandare all’aria il vaccino. Non scherziamo», spiega all’Adnkronos Salute. A preoccupare Crisanti sono alcuni lavori condotti sulla variante in questione che mostrano che «i sieri dei vaccinati hanno una limitata capacità di bloccarla. Da un punto di vista epidemiologico non si sa quanto effettivamente siano resistenti i vaccinati alla variante. È un’informazione ancora tutta da acquisire. Ma sembra che gli anticorpi abbiano una capacità del 30%», diminuita cioè del 70%.
Le persone immunizzate
«Questo non vuol dire che le persone immunizzate non dimostreranno poi di resistere agli attacchi della variante brasiliana». Però, «se dovesse essere così sarebbe un problema: se incominciasse a diffondersi e si vedesse qualche impatto sui vaccinati, il discorso cambierebbe e si farebbe più allarmante».
La variante sudafricana
Sempre più importanti esponenti politici di paesi dell’Africa meridionale muoiono o rimangono contagiati dal coronavirus. Cresce l’allarme per la variante sudafricana del covid-19. Il caso più drammatico è il piccolo regno di Eswathini (Swaziland). Già a metà dicembre era morto il primo ministro Ambrose Dlamini, ma nelle ultime settimane sono morti altri tre ministri. L’ultimo è stato il titolare del Lavoro, Makhosi Vilakati. In Sudafrica, è stato sepolto nel weekend Jackson Mthembu, un sottosegretario alla presidenza morto di covid.