Johnson, accuse dei laburisti perché è uscito in bicicletta. La sinistra ama troppo il lockdown…
E’ polemica in Gran Bretagna per la ‘sgambata’ in bicicletta che ha visto protagonista il premier Boris Johnson. Secondo alcuni esponenti dell’opposizione laburista si sarebbe allontanato di oltre una decina di chilometri dalla sua abitazione, violando così le regole del lockdown. Nella vicenda è intervenuta Downing Street, assicurando che Johnson non avrebbe infranto le regole da lui stesso imposte al Paese, fornendo un’interpretazione elastica delle norme e del concetto di “local”.
Il governo spiega come debba intendersi l’ “area locale”
Secondo le indicazioni del governo, infatti, è consentito fare esercizio fisico, purché ci si mantenga all’interno della propria “area locale”, che per molti equivarrebbe a non uscire dal proprio vicinato. Non sarebbe andata così per i critici del premier, fotografato nel fine settimana mentre si trovava a pedalare nei pressi dell’Olympic Park, nella zona est di Londra, a circa 12 chilometri da casa. Questo, dopo che due donne sono state multare di 200 sterline per essere state trovate a passeggiare a 8 chilometri dalle loro abitazioni. Le multe sono state poi cancellate, dopo la scoperta dell’uscita in bici del premier.
Sul caso interviene anche Scotland Yard
In soccorso di Johnson è intervenuta anche la leader di Scotland Yard, Cressida Dick. Secondo la Dick la passeggiata in bicicletta del premier “non ha sicuramente infranto la legge”. Come ha spiegato ai microfoni della Bbc, si può uscire a fare esercizio fisico “dalla porta di casa propria e fare ritorno alla porta di casa propria”. Vale a dire, si può andare più o meno ovunque, purché si faccia ritorno alla propria abitazione. Un’interpretazione ritenuta credibile anche dal sottosegretario per la polizia, Kit Malthouse, per il quale l’importante è non mischiarsi con altre persone.