Il Centrodestra: “Conte non ha i numeri, fiducia nella saggezza di Mattarella”. Sondaggi, balzo di FdI

21 Gen 2021 19:17 - di Redazione
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«Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno manifestato al Presidente della Repubblica – a nome dell’intero centrodestra – la grande preoccupazione per la condizione dell’Italia. Mentre emergenza sanitaria ed economica si abbattono su famiglie e imprese – recita la nota congiunta -, il voto di martedì ha certificato l’inconsistenza della maggioranza. È convinzione del centrodestra che con questo Parlamento sia impossibile lavorare. Il centrodestra ha ribadito al Presidente la fiducia nella sua saggezza». È durato più di un’ora il colloquio tra i leader della coalizione e Mattarella. Un incontro fortemente voluto dall’opposizione per denunciare al supremo livello istituzionale l’insostenibilità di un governo ormai privo di una vera maggioranza. Sono i numeri del Senato a certificarlo in maniera inoppugnabile.

I tre leader: «Confidiamo nella saggezza di Mattarella»

La nota emessa al termine dell’incontro è quanto mai attenta a non invadere quelle che sono le prerogative assegnate dalla Costituzione al capo dello Stato. Ma il riferimento alla «saggezza» di Mattarella è anche una felpata sollecitazione a vigilare affinché il tempo richiesto da Conte non vada perduto e men che mai possa servire a raggranellare una maggioranza purchessia. Un modo anche per dare voce e rappresentanza a chi nel centrodestra – è il caso di Giovanni Toti – esorta a considerare anche strade alternative a quella del voto anticipato. In concomitanza dell’incontro al Quirinale le agenzie battevano la notizia del sondaggio di Alessandra Ghisleri per Porta a porta su tre scenari di voto: situazione attuale, Conte in campo con una propria lista oppure leader dei Cinquestelle. In ognuna delle ipotesi analizzate, il centrodestra vincerebbe. Nella prima con il 49 per cento contro il 36.5; nella seconda con il 46,9 contro il 38.4 e, infine, nella terza con il 48.7 per cento contro il 39.6.

La Ghisleri: «Tre scenari per il voto. Centrodestra sempre vincente»

Ancora più interessante l’effetto dei tre scenari sui partiti. A pagare dazio ad un’eventuale lista Conte sarebbe soprattutto il Pd di Zingaretti, che crollerebbe dal 19,5 al 10,6, superato da Fdi. I dem lascerebbero sul terreno “solo” il 2,8 per cento se invece il premier guidasse gli alleati Cinquestelle. Per questi ultimi, l’emorragia causata da una lista Conte sarebbe più contenuta (dal 14,6 al 10,4) e aumenterebbero addirittura (20,2) se a guidarli fosse il premier. La Lega resta primo partito, più o meno stabile nei tre scenari: 24.8 per cento, 23.4 e 24.5. Il partito di Giorgia Meloni stabile al 15.5 per cento in ognuna delle tre ipotesi. Ma con la lista del premier in campo diventerebbe il secondo partito. Forza Italia oscillerebbe tra l’8 e il 7.3 per cento.

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