Grillini in fuga. Il leghista Centinaio rivela: “Stanno arrivando alcuni senatori dal M5s”

14 Gen 2021 18:55 - di Luisa Perri
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Grillini in fuga dal Movimento 5 Stelle. Al Gruppo della Lega a Palazzo Madama lasciano intendere che gli arrivi sono immimenti.”Sono ore convulse, è in ballo il passaggio di alcuni senatori del gruppo del Movimento 5 Stelle alla Lega, non faccio nomi e numeri, ma qualcuno verrà da noi a breve”. Lo annuncia il senatore della Lega Gianmarco Centinaio, parlando di quanto sta avvenendo a Palazzo Madama, mentre il premier Giuseppe Conte è appena tornato dal Colle, dove è stato ricevuto dal presidente Mattarella.

Dessì smentisce, ma i grillini in fuga ci sono

Come in una guerra di nervi, non si fa attendere la risposta dei pentastellati di Palazzo Madama.   “Ho letto dichiarazioni del collega Centinaio che mi hanno fatto veramente sorridere. Passiamo dall’egoismo di Renzi alla ricerca di protagonismo della Lega. Un protagonismo che ha perso totalmente nell’agosto del 2019 con la sceneggiata del Papeete. Adesso non gli resta che fantasticare”. Così, parlando con i giornalisti, il senatore del Movimento 5 Stelle Emanuele Dessì, in riferimento a un ipotetico passaggio di senatori del MoVimento 5 Stelle alla Lega. Al momento sono ben 16 i senatori, sui 112 inizialmente eletti, ad avere abbandonato il Movimento 5 Stelle.

Pentastellati perplessi: “Morire per Conte? Anche no”

Nonostante la smentita di Dessì, l’emorragia del gruppo pentastellato è in atto da tempo. Infatti, i malumori per la gestione di questa delicata fase restano e investono l’intera compagine di governo grillina: “Ora tutti i ministri 5 Stelle sono in bilico”, dice a taccuini chiusi un eletto alla Camera riassumendo l’umore interno. Tant’è vero che, raccontano all’Adnkronos fonti autorevoli, a Montecitorio nei giorni scorsi sarebbe partita una raccolta firme per chiedere la sostituzione di Alfonso Bonafede come capo delegazione del Movimento 5 Stelle al governo: non è piaciuta, a molti parlamentari, la conduzione della trattativa sul Recovery Plan. L’iniziativa, che avrebbe raccolto anche diverse adesioni al Senato, “è stata però subito stoppata”, spiegano le stesse fonti. Ad esempio, nei corridoi del Palazzo ci si chiede quanto sia granitico il muro eletto dal Movimento a difesa del premier Conte. “Il bene comune – ha detto il senatore Marco Croatti – viene prima del singolo”. “Penso si possa andare oltre – gli fa eco il collego Fabrizio Trentacoste, interpellato dall’Adnkronos – ma non ci sono alternative realmente capaci di trovare un’ampia convergenza”.

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