Gad Lerner secerne odio contro la Meloni: anche Hitler nel 1933 vinse le elezioni come Trump…

9 Gen 2021 15:04 - di Adele Sirocchi
Gad Lerner

Gad Lerner non perde il vizio di demonizzare l’avversario. In replica alla lettera che la presidente di Fratelli d’Italia ha inviato al Corriere su Donald Trump, se ne esce su Twitter evocando Hitler. E’ il solito schema dei progressisti imbolsiti: tirare fuori fascismo e nazismo per zittire chi non la pensa come loro.

Il tweet di Gad Lerner su Trump e Hitler

Ecco il tweet di Gad Lerner: ” ‘Preferisco Trump’. Per difendere il suo presidente ideale dall’accusa di golpismo Giorgia Meloni sul Corriere usa questo argomento: e se dovesse rivincere le prossime elezioni, lo chiamereste dittatore? Del resto chi meglio di lei lo sa, pure Hitler nel 1933 vinse le elezioni”. Parole che grondano malafede. Meloni dice di preferire Trump al disegno di Clinton e Obama che in politica estera ha fatto disastri. Da dove ricava poi che Trump sarebbe il presidente ideale per Giorgia Meloni questo Lerner non lo spiega.

Giorgia Meloni avversario da demonizzare

Ma il veleno è tutto concentrato in quell’espressione – “Chi meglio di lei lo sa…” – relativa alla vittoria di Hitler alle elezioni del 1933. Perché su Giorgia Meloni deve ricadere ancora la maledizione del “fattore F”. Il fascismo. Che la renderebbe pericolosa e impresentabile. In realtà Lerner dimostra proprio ciò che la Meloni ha scritto nella sua lettera. Ecco come la pensa la sinistra: “Se il popolo sbaglia e vota “male”, allora è un dovere civico adottare delle contromisure. Tipo governare da dieci anni in Italia pur non avendo mai vinto le elezioni”.

Gad Lerner prigioniero delle sue ossessioni

E dunque, se i sondaggi premiano Fratelli d’Italia, ciò non avviene perché la gente preferisce le tesi di quel movimento a quelle degli altri ma perché in Italia c’è il pericolo del fascismo. Sarebbe davvero inutile sprecare altre parole per spiegare il distillato di pregiudizi che Lerner esprime ogni qualvolta si occupa del centrodestra, ora provocando, ora puntando il ditino censorio, ora facendo la vittima. E’ fatto così. E’ prigioniero delle sue ossessioni. 

Il ridicolo commento di Alessia Morani

Peggio di lui Alessia Morani, che ha commentato l’intervento della Meloni e lo ha letto così bene che lo ha scambiato per una intervista mentre si tratta di una lettera al direttore. Ma detto da lei, che affermò che il Tricolore era nato dalla lotta partigiana, è in fondo una nuance insignificante. Segue un elogio di Berlusconi, che ha avuto parole chiare nel condannare Trump. Sicuramente più chiare di quelle di “Giuseppi”, il suo presidente del Consiglio, lo stesso che disse: “Io e Trump rappresentiamo il governo del cambiamento”.

 

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