Conte sale al Colle. Mattarella gli chiede un ultimo sforzo. E il premier ci prova: “Sono al lavoro…”
Crisi di governo? Forse. Ma anche no. L’esito della tragicommedia renziana dovrebbe svelarsi nelle prossime ore. Prima della conferenza stampa del leader di Italia Viva si cerca un minimo spiraglio per evitare il peggio. Spiraglio cercato affannosamente dal premier Conte nel suo breve colloquio ‘interlocutorio’ con il presidente Sergio Mattarella. Sempre più preoccupato per gli esiti imprevisti del tira e molla di Italia Viva.
Conte sale al Colle. Spiragli per evitare la crisi
Il capo del governo è salito al Colle, prima della conferenza stampa in cui Matteo Renzi, teoricamente, dovrebbe scoprire le carte. Facendo dimettere (ma il condizionale è ancora d’obbligo) le sue due ministre (Bellanova e Bellini) e il sottosegretario Ivan Scalfarotto.
Faccia a faccia per tastare il terreno
Al riparo dalle telecamere, Conte è entrato da un portone laterale. L’incontro rientra in una dialettica normale tra premier e Capo dello stato, ma in queste ore concitate di vigilia di crisi assume un significato molto distante dalla ‘normalità’. E’ probabile che l’incontro sia servito per tastare un po’ il terreno prima dell’incontro con la stampa del rottamatore.
Mattarella consigli al premier di tentare ancora
Certamente Mattarella ha chiesto al premier di fare l’impossibile per evitare salti nel buio. Di abbandonare la linea barricadera, insomma. Di fare un ultimo tentativo. Non è un caso che Conte, appena lasciato il Quirinale, rilasci alla stampa dichiarazioni morbide nei confronti di Renzi. E torni ad augurarsi, almeno ufficialmente, che il rottamatore non ritiri la sua delegazione al governo.
Il premier esclude la stampella dei responsabili
“Italia Viva lo sa che tutte le volte che ha posto problemi in modo costruttivo e c’è una discussione vera attorno a un tavolo, in me c’è sempre la massima interlocuzione”. E ancora: “Il governo può andare avanti solo col sostegno della coalizione, di tutte le forze della maggioranza”. Insomma il premier ancora spera che tutto rientri. “Spero di no. Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide che ci attendono“.
“Serve una maggioranza solida, non raffazzonata”
Conte ha anche escluso di fare conto sui responsabili nel caso in cui Italia Viva si sfilasse. “Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l’azione del governo, non si può prendere un voto qua e là”.
In attesa che Renzi scopra le carte
In attesa che Renzi scopra le carte nel pomeriggio l‘unica certezza è che Mattarella vuole evitare come la peste la conta in aula. E l’eventuale sostegno al governo da parte dei cosiddetti ‘responsabili’. Parlamentari disposti a passare da uno schieramento all’altro per salvare – non certo gratuitamente – lo sgangherato esecutivo giallorosso. Il presidente della Repubblica avrebbe sottolineato all’avvocato del popolo la necessità di uscire rapidamente da questo cul de sac, incomprensibile per i cittadini.
Tanti scenari possibili. Il boccino ai ‘responsabili’
Altro elemento quasi scontato è che Conte, se vuole restare in sella e procedere comunque a una rimpasto ormai inevitabile, dovrà dire sì al Mes. Tanti gli scenari possibili. Compresa la possibilità che 4 parlamentari di Italia Viva lascino Renzi al loro destino insieme a 8 colleghi di Forza Italia. Che sarebbero disposti ad appoggiare un Conte ter.