Rosario Livatino sarà beato. La Chiesa riconosce il martirio del “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia

22 Dic 2020 14:33 - di Giovanna Taormina
Rosario Livatino

Sarà beato Rosario Livatino, il “giudice ragazzino” ucciso “in odio alla fede” il 21 settembre 1990. Il Papa ieri ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che ne riconosce il martirio. Si tratta del primo magistrato beato nella storia della Chiesa.

Nel tempo, sono stati raccolti documenti e testimonianze per circa quattromila pagine per sostenere il processo di canonizzazione del giudice Livatino. Tra i testimoni, c’è anche uno dei killer del “giudice ragazzino”, Gaetano Puzzangaro, che sconta l’ergastolo. “Sub tutela Dei” (sotto la tutela di Dio) il motto di Livatino, la sigla con cui chiudeva le annotazioni in agenda.

Rosario Livatino, il ricordo nelle parole del cugino

«Oggi sono particolarmente commosso, sto pensando in questo momento a mio zio e mia zia, i genitori di Rosario che hanno atteso questo momento per tanti, tantissimi anni. Penso che in questo momento staranno gioiendo insieme in paradiso». Lo ha detto all’Adnkronos  Salvatore Insenga, cugino del giudice Rosario Livatino. Unico parente in vita del magistrato che sarà beato. «Il cardinale di Agrigento Francesco Montenegro mi aveva accennato che poteva succedere oggi»,  dice il cugino. «Nella commozione del momento sto pensando soprattutto a mio zio Vincenzo e a mia zia Rosalia. I suoi genitori erano molto legati a Rosario».

Il ricordo di tutte le vittime di mafia

Ma Salvatore Insenga pensa anche “a tutte le vittime di mafia“. «Spesso faccio iniziative con Libera, sono con loro ogni 21 marzo e so quante tragedie ha fatto la mafia»,  dice il cugino. «Rosario oltre a essere un martire è anche soprattutto una vittima della mafia e io penso a tutte le vittime della mafia».

«Gratitudine al Papa»

«Profonda gratitudine al S. Padre Francesco» è espressa dal Centro Studi Rosario Livatino.  Gratitudine «per l’autorizzazione alla promulgazione del decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Rosario Angelo Livatino». E ricorda «le parole dello stesso Pontefice, durante l’udienza concessa ai componenti del Centro studi, il 29 novembre 2019, in occasione dell’annuale convegno nazionale».

Le parole di Papa Francesco

Ecco cosa disse Papa Francesco: «Livatino è un esempio non solo per i magistrati, ma per tutti coloro che operano nel campo del diritto: per la coerenza tra la sua fede e il suo impegno di lavoro e per l’attualità delle sue riflessioni. (…) L’attualità di Rosario Livatino è sorprendente, perché coglie i segni di quel che sarebbe emerso con maggiore evidenza nei decenni seguenti (…). Cioè lo sconfinamento del giudice in ambiti non propri. Soprattutto nel materie dei cosiddetti “nuovi diritti”, con sentenze che sembrano preoccupate di esaudire desideri sempre nuovi disancorati da ogni limite oggettivo».

 

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