Governo, Salvini ci riprova: «Al centrodestra mancherebbero pochi voti in Parlamento»
Matteo Salvini non lascia, anzi raddoppia. Non solo non abbandona l’ipotesi di un governo diverso dall’attuale, ma prova pure a far di conto circa i numeri che occorrerebbero a sostenerlo. «Ci mancano pochi voti in Parlamento? Ci saranno venti persone di buona volontà. Noi scegliamo cinque cose da fare e ci diamo “x” mesi di tempo per farlo», dice dagli studi di Oggi è un altro giorno, su RaiUno. E per mostrare che fa sul serio, lancia un appello a chi è in sofferenza nell’area del Conte-bis. Tutti gli indizi portano ai renziani. È a loro forse che Salvini si rivolge quando avverte che «o c’è un governo che governa o vi spostate». In tal caso, «c’è il centrodestra che è maggioranza nel Paese».
Il leghista pensa ai renziani
Forza Italia resta guardinga. Rompere il confine che la separa da Italia Viva significa sdoganare Renzi nel centrodestra con quel che ne consegue in termini di concorrenza elettorale. È il motivo per cui Antonio Tajani s’affretta a considerare un po’ pazza l’idea di Salvini. «Non mi pare un periodo ipotetico della realtà», replica dai microfoni di Un giorno da Pecora, su Radio1. Ma non tutti gli “azzurri” la pensano così. Deborah Bergamini, ad esempio, ricorda che il primo a lanciare l’idea di un governo di centrodestra in questa legislatura è stato Berlusconi.
I leader del centrodestra insieme domani per il libro di Vespa
Più esplicito di lei, Massimo Mallegni. «Stamattina – racconta il senatore – ho contato fino a 163. È un numero sufficiente per un governo a maggioranza di centrodestra che potrebbe sostituire l’attuale. Basterebbe che qualcuno che fa solo avvertimenti a Conte lo volesse appoggiare». E gli altri leader? Al momento tacciono. Se ne saprà di più domani quando i tre si vedranno al Tempio di Adriano per la presentazione del libro di Vespa. Salvini e Meloni in presenza, Berlusconi in remoto collegato dalla casa della figlia Marina in Provenza. Se son rose, fioriranno.