Usa, dalla Georgia spiraglio per Trump: riconteggio manuale dei voti in ogni contea
Uno ad Arlington, l’altro a Philadelphia. Trump che depone una corona di fiori alla tomba del milite ignoto proprio mentre Biden fa lo stesso davanti al monumento ai Caduti. Entrambi accompagnati dalle rispettive consorti, Melania e Jill. Nulla meglio del Veteran day poteva rendere così plastica l’immagine di una nazione virtualmente retta da due presidenti, con quello in carica che non riconosce la vittoria di quello eletto. Fino a quanto potrà durare, è l’interrogativo che inquieta milioni di americani. Nel frattempo, sul fronte post-elettorale, è Trump a cogliere un piccolo successo.
Trump e Biden celebrano il Veteran Day
Il segretario di Stato della Georgia, il repubblicano Brad Raffensperger, ha infatti confermato l’adesione alla richiesta di riconteggio formalizzata dalla campagna del presidente uscente. Si procederà manualmente alla conta di tutte le schede per le elezioni presidenziali. Biden è in testa con oltre 14mila voti. «Con un margine così stretto – ha spiegato Raffensperger -, sarà necessario un completo riconteggio a mano in ogni contea». La Georgia elegge 16 grandi elettori: né tanti né pochi. Di sicuro importanti nella contesa presidenziale. «Sarà una cosa pesante», ha riconosciuto il segretario di Stato dicendosi tuttavia certo che entro il 20 novembre la Georgia certificherà i risultati elettorali.
Dalla FoxNews ancora dispetti al Tycoon
Intanto, non accenna a diminuire lo scontro tra The Donald e potente il mondo dell’informazione Usa. Che da qualche giorno ha arruolato anche FoxNews, fino a ieri vicina alla Casa Bianca. Meglio, fino a quando, prima fra tutte, ha assegnato a Biden l’Arizona mandando Trump su tutte le furie. Ora l’emittente di Rupert Murdoch continua a punzecchiare. È l’unica, infatti, a non aver ancora attribuito al tycoon i tre grandi elettori dell’Alaska, nonostante il vantaggio, pressoché incolmabile, da lui accumulato. Segnali che confermano che la strada della battaglia legale intrapresa da Trump è tutta in salita. Senza la neutralità dei grandi network, sarà difficile far valere le proprie ragioni. A maggior ragione se dovessero rivelarsi giuste e fondate.