Sileri: «È inutile girarci attorno. Con i regali, i baci e gli abbracci a Natale si rischia la strage»
Nessuna illusione. Le feste saranno sobrie, le luci si spengono. «Sarà un Natale di emergenza, non c’è ombra di dubbio. È inutile che ci giriamo attorno: tra regali, baci e abbracci in situazioni con anziani di 80-85 anni basta un solo positivo e si rischia una strage». Pierpaolo Sileri, viceministro della Salute, esclude categoricamente un Natale tradizionale in tempi di Covid. La luce in fondo al tunnel è lontana. «Non riesco a pensare al cenone di Natale o al veglione di Capodanno. Capisco il desiderio di tornare alla normalità, ma è qualcosa che può essere anche letale. Cerchiamo di essere concreti. Il virus circolerà ancora il 25 dicembre, cerchiamo di non vanificare gli sforzi», dice intervenendo a Mattino 5.
Sileri: «Non si torna a una normalità completa»
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiarito che non saranno consentite vacanze sulla neve. «Dove c’è assembramento, c’è rischio. I numeri di oggi non ci permettono di tornare ad una normalità completa. Leggo i dati, abbiamo avuto 630 morti. È come se ogni giorno cadessero tre aerei pieni di italiani. È vero che muoiono i più fragili e più anziani, ma senza il coronavirus avrebbero vissuto ancora», dice Sileri.
La pressione sul servizio sanitario nazionale
«I dati sono in miglioramento, è innegabile, grazie all’ultimo Dpcm. Un impianto di regole nazionali con restrizioni più forti, con zone rosse e arancioni, riduce l’esposizione al virus e riduce i contagi. Quello che manca è la riduzione della pressione sugli ospedali. Finché non diminuisce la pressione sul servizio sanitario nazionale, la situazione resta in sospeso. O meglio, sono sicuro che il quadro migliorerà e verranno alleggerite le condizioni delle regioni rosse e arancioni, bisogna aspettare un paio di settimane. Ma tra un mese ipotizzo che una regione avrà alcune zone ancora rosse e altre arancioni: in queste aree nulla cambierà rispetto a oggi», ribadisce Sileri.