Proietti, lo scivolone di Veltroni: era popolare perché coerente con le sue idee di sinistra

5 Nov 2020 14:00 - di Lisa Turri
Veltroni Proietti

Gigi Proietti ha ricevuto l’ultimo saluto, prima che in chiesa, nel teatro che era nato da un suo sogno, il  Globe Theatre. Un teatro shakespeariano nel cuore di Villa Borghese. Fu l’allora sindaco Walter Veltroni a far diventare realtà il progetto. E proprio Veltroni ha preso la parola oggi per ricordare, tra gli altri, il grande artista scomparso il 2 novembre. 

Cosa ha detto Walter Veltroni

Un ricordo commosso, dove però c’è stata una nota stonata. Impossibile non rilevarla. Eccola: “Gigi era un uomo colto, un intellettuale popolare in coerenza con le sue idee di uomo di sinistra e del popolo. Aveva letto e studiato, pensato e scritto“.

Le etichette era meglio tenerle da parte

Perché una nota stonata? Sicuramente era vero che Proietti era uomo di sinistra ma nel ricordarne l’arte le etichette andavano messe da parte. Perché un grande attore appartiene a tutto il suo pubblico e si rivolge all’umanità. Nessuno, tanto per dire, collegò la popolarità di Alberto Sordi al suo essere democristiano. E ancora nessuno azzardò un collegamento tra il talento di Aldo Fabrizi e le sue simpatie per la destra. E ancora nessuno misurò il gradimento di Raimondo Vianello spiegandolo con il suo essere stato volontario nella Rsi.

Veltroni ha parlato a sproposito

Veltroni, che ha costruito la sua immagine e la sua stessa popolarità facendo leva su un rapporto privilegiato con artisti, cantanti e intellettuali, ha voluto strafare. E come capita a chi non sa darsi limiti ha parlato a sproposito. Peccato, perché non lo meritava il grande Proietti e non lo meritavano i romani, di destra e di sinistra, che lo piangono in queste ore con commozione sincera.

Proietti e le critiche alla sinistra

E infine è bene ricordare che Gigi Proietti era di sinistra ma non apprezzava l’attuale sinistra: «Uno che è di sinistra, specialmente della mia età, rimane di sinistra. Una volta significava un’appartenenza e mi auguro che si ritorni a un rapporto più intelligente, più aperto, perché poi la sinistra si è chiusa. Sono di sinistra in maniera naturale, non potrei essere altrimenti anche se non sono d’accordo quasi mai con quello che fanno. Quanto aveva ragione Nanni Moretti quando in Aprile diceva a D’Alema: “Dì qualcosa di sinistra”. Non la dicono mai»

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