L’allarme dei centri commerciali: siamo in ginocchio, ogni giorno perdiamo il 60% di clienti
Allarme dalla grande distribuzione. Il lockdown soft manda in tilt anche i grandi centri commerciali, non solo i piccoli esercenti. “I dati che abbiamo, anche dove siamo aperti, parlano di un 50-60% di ingressi in meno tutti i giorni. Con un aggravante. Comunque i centri commerciali stanno mantenendo aperto a beneficio dei cittadini i servizi essenziali”. E’ l’allarme di Roberto Zoia, presidente del Consiglio nazionale dei Centri Commerciali.
Sos dei centri commerciali: siamo in ginocchio
“Tenere aperto un centro commerciale perché c’è il supermercato significa sanificarlo. Pulirlo, vigilarlo. Quindi le spese fisse ci sono. Ma solo per tenere aperto una piccola parte. Di fatto, non abbiamo i clienti. Ma dobbiamo pagare la vigilanza. E le pulizie come se fossimo a pieno regime”.
Fatturato a picco, ma il governo Conte?
Il fatturato è a picco. I centri commerciali sono chiusi tutti i giorni nelle zone rosse, e solo nel week end nelle zone gialle e arancioni, tranne appunto i servizi essenziali. “Le incognite in questo momento sono tantissime”, spiega Zoia. “Quel che è certo è che ogni giorno che passa sono danni che difficilmente si recupereranno nel 2021. Capisco il governo. Capisco che c’è un problema di salute pubblica ma non mi sembra che ci siano i paracadute adeguati per salvare un comparto come quello del commercio. Che è in ginocchio”. E’ un problema -rimarca- dell’intero settore del commercio fisico. Una quota enorme di aziende produttive del Paese al collasso. E non riesco a capire cosa si stia facendo per aiutarle”. Dopo lo stop dei licenziamenti e la fine della Cig si rischia bagno di sangue.
Centinaia di migliaia di posti di lavoro persi
“Fino a 3-4 settimane fa io parlavo di qualche decina di migliaia di posti di lavoro a rischio . Oggi purtroppo devo ammettere che siamo alle centinaia di migliaia anche perché, finito il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione sarà veramente un dramma. Oggi viviamo una situazione paradossale con centinaia di migliaia di persone che perderanno il posto di lavoro se andiamo avanti così. E c’è chi sta vivendo, come ha detto Confesercenti, in un regime di monopolio”. Come nell’on line.
La concorrenza sleale del commercio online
“E’ una situazione grave non solo per i centri commerciali ma per il Paese. Chiudere le aziende di commercio fisico, senza aver posto delle limitazioni sulla possibilità che gli acquisti di Natale siano fatti attraverso altre forme mette tutti in ginocchio. Noi abbiamo presentato delle richieste al governo sia per il breve periodo sia per una politica di ripresa dei consumi che è chiaro che deve essere fatta. Vedremo se ci saranno risposte adeguate che potranno mitigare la situazione ma ad oggi è nera“, conclude.