La curva dei contagi impazzita a ottobre per colpa delle scuole. Azzolina si rassegni

3 Nov 2020 14:10 - di Riccardo Angelini
scuola

Come si è arrivati in Italia a un passo da un nuovo, tragico lockdown? L’itinerario lo spiega l’analisi dei dati della Protezione civile. A luglio i focolai erano ancora gestibili, e così a settembre. La crescita della curva epidemica dimostra che le attività produttive possono andare avanti in sicurezza.

A ottobre crescita rapidissma

A partire dal primo ottobre comincia invece una crescita rapidissima, che si quintuplica nel giro di tre settimane. In poche settimane gli infetti diventano 350mila. Cosa è accaduto? Che il 24 settembre hanno riaperto le scuole, mettendo in movimento otto milioni di studenti e un milione di docenti.

La causa della ripartenza del contagio non sta dentro le aule, in classe, ma nel “contorno”, come spiega Repubblica: trasporti, attività sportive, attività familiari, attività sociali, incontri tra amici.

30 milioni di persone entrano in contatto con la scuola in presenza

Contando anche i familiari circa 30 milioni di persone entrano in contatto in vario modo con la riapertura della scuola in presenza. Il sistema dei tracciamenti viene messo a dura prova fino a saltare completamente.

Il governo ha sottovalutato

Al 13 ottobre la situazione è già chiara e squadernata davanti agli occhi di Giuseppe Conte e del suo ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Ma i due fanno finta di non vedere e al presidente della Lombardia Fontana che chiede la dad almeno per il triennio delle superiori viene risposto che no, la scuola in presenza non si tocca. Perché è sicura e il contagio dipende in minima parte dalle scuole. Una evidente sottovalutazione.

Azzolina inadeguata e superficiale

Altre due settimane e anche il governo deve arrendersi alla realtà dopo avere cercato di utilizzare la scuola come fiore all’occhiello per nascondere una incapacità totale di gestire la pandemia. Un atteggiamento miope e irresponsabile, che ha creato divisioni e fratture nella stessa maggioranza. Con il M5S che faceva quadrato attorno alle lagne della Azzolina che non voleva la chiusura delle scuole. Posizione che la ministra ha mantenuto fino a due giorni fa, indifferente all’andamento sempre più allarmante dei contagi. Cose che accadono quando la classe politica guarda più ai sondaggi che ai dati reali.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *