Diabete, cosa accade quando si contrae il Covid: le conseguenze negative per i pazienti
Coronavirus e diabete vanno a braccetto. I diabetici che contraggono il virus sono generalmente soggetti a complicanze gravi durante la degenza. I non diabetici che contraggono il Covid-19 risultano spesso iperglicemici. Lo ha detto Francesco Dotta, pro rettore all’Università di Siena, nel corso del Festival della Salute 2020.
Il diabete e il Covid, lo studio
«Abbiamo constatato che le cellule che producono insulina sono ricche del vettore del virus», ha spiegato. «Lo stato infiammatorio che è caratteristico del Covid-19 rende suscettibili le cellule produttrici dell’insulina a infiammarsi a propria volta. Tutto questo si aggiunge al fatto che le protezioni contro il virus ostacolano i pazienti cronici a beneficiare di visite specialistiche. Abbiamo già verificato dopo il primo isolamento che pazienti in ritardo diagnostico avevano ulteriori problemi. Questa conseguenza negativa ce la trascineremo ancora avanti per molto tempo».
I dati ufficiali sono sottostimati
I dati mondiali sul diabete sono raccapriccianti, un cittadino su dieci ne è affetto. «Credo», ha aggiunto Dotta, «che i dati ufficiali siano addirittura sottostimati. Per esempio non tengono conto del fatto che ogni tre pazienti in cura per il diabete, ce n’è uno che non sa di averlo. Aspetto questo che si impenna nei Paesi in via di Sviluppo dove per ogni paziente affetto ce n’è uno che non lo sa».
Il diabete, un’epidemia urbana
Ormai più di una voce parla del diabete come di un’epidemia urbana. «Lo è», ha confermato il pro rettore dell’Ateneo senese. «Abbiamo condotto molti studi e le maggiori città del mondo hanno costituito un “Institute” che ha il compito di raffrontare i dati. Roma è stata la prima città in Italia. Abbiamo visto che non risulta per niente esatta la tesi che il diabete risulti una malattia che si accompagna all’età. Abbiamo rilevato che Prati, Parioli e in genere Roma Centro hanno un tasso di diabetici decisamente inferiore a quello di municipi popolati da cittadini in media più giovani. Ma che sono caratterizzati da un minor accesso alle cure, alla scuola e con minor reddito».