Caso Genovese, Feltri si difende: «Attacchi sciocchi. “Ingenua! non è un’offesa»
Stavolta è davvero fattuale, come ama dire Crozza quando ne fa l’imitazione. Perché stavolta Vittorio Feltri non ha giocato sul filo della provocazione. Il suo articolo sullo stupro perpetrato da Alberto Genovese ai danni di una 18enne è certamente crudo. Ma non provocatorio. Crudo, come lo spaccato offerto da questa ennesima storia a base di droga e di sesso. Bollando come «ingenua» la ragazza, Feltri ha fatto venir giù il mondo. «Quando sono attaccato dagli sciocchi sono felice, perché vuol dire che ho ragione‚ ha replicato in una dichiarazione all’Ansa.
Feltri replica ai suoi detrattori
Ma su un aspetto non transige: l’essere stato pilatesco. «Io non giustifico affatto lo stupro – puntualizza infatti Feltri -. Dico solo che una ragazza che è andata tre volte in casa di questo tizio, si sarà accorta che girava la droga. E nel momento in cui girava la droga, cosa si aspettava?». Non fa una grinza. «Ho detto ingenua, non prostituta. Ingenua non è un’offesa, l’articolo era perfetto», si difende il giornalista. Che diventa sprezzante solo quando qualcuno invoca l’Ordine dei giornalisti. Ma lui dall’Ordine si è dimesso. E assicura: «Io i giornalisti li disprezzo. E se uno mi chiama giornalista lo querelo per diffamazione».
«Il mio è un linguaggio crudo»
Quanto allo stupro, raccomanda solo di non travisare quanto da lui detto e scritto. «Dico che questa ragazza non poteva non sapere cosa succede in quella casa. Un mimino di prudenza doveva adottarla». E a chi gli imputa un lessico disgustoso, Feltri replica rivendicando il suo linguaggio, definito «crudo e popolare». «Serve ad esprimere concetti in modo chiaro. Se non vi piacciono né i concetti né il lessico, non me ne importa nulla». Ancora meno gli importa che abbia scritto l’articolo alla vigilia della giornata della violenza sulle donne. «Non ci ho neanche pensato – obietta Feltri -. Un giorno c’è la giornata delle donne, un giorno del bambino, un giorno della mamma». E conclude: «Non me ne importa nulla di queste fesserie».