Scanzi, imbarazzante difesa di Conte: “Allora Trump dovrebbe suicidarsi?”. Sallusti lo gela (video)

27 Ott 2020 14:08 - di Gabriele Alberti
Scanzi governo

A Otto e Mezzo Lilli Gruber le prova tutte pur di difendere i giallorossi che, con l’ennesimo Dpcm, hanno dimostrato tutta la loro incapacità. Il malessere serpeggia pericolosamente tra gli italiani e i lavoratori colpiti dal nuovo decreto: eppure il braccio armato a difesa dell’esecutivo viene schierato. Ha la faccia tosta di Andrea Scanzi che si infervora in una una difesa imbarazzante di  Conte e della sua compagine di scappati di casa. Tutti tranne, Scanzi,  ora ammettono che  il governo si è fatto trovare impreparato alla seconda ondata di coronavirus, ampiamente prevista.  Anzi, il giornalista e opinionista ha una modo capzioso di difendere l’esecutivo. Il suo pensiero sarebbe: mal comune mezzo gaudio.

Scanzi: “Gli altri dovrebbero suicidarsi?”

Scanzi ha fatto diversi paragoni con altri Paesi: “Se Giuseppe Conte deve dimettersi, Donald Trump che deve fare? Suicidarsi? Bolsonaro si dà fuoco in pubblica piazza? Cosa fa Macron?  $E in Spagna? Cosa fanno in Portogallo? Cosa fanno in Germania dove stanno addirittura peggio di noi? Bisognerebbe guardare oltre il proprio ombelico e rendersi conto che siamo dentro  una pandemia mondiale”. A parte che non c’è bisogno di Scanzi per ricordarci da maestrino che siamo tutti sulla stessa barca. Ma poi si contraddice perché, al contrario, il nostro governo a lungo si è pavoneggiato nell’autocelebrazione: siamo stati i più bravi di tutti. Per questo il vantaggio accumulato nei mesi precedenti l’estate è stato buttato alle ortiche. Questa è la gravità mista ad incapacità di cui un governo dovrebbe prendere atto.

La replica di Sallusti

Per di più, secondo Scanzi, non ci sarebbero neanche delle alternative. “Conte ha sbagliato, certo, il governo non era pronto per la seconda ondata. Ma come ovviamo a questi problemi?Andiamo a votare adesso oppure facciamo un governo delle larghe intese con gente che fa fatica a non accoltellarsi? Diamo il Paese in mano a Matteo Salvini che fino a 5 giorni fa ancora era contro il coprifuoco?”. Scanzi parte a ruota libera, felice di avere fatto entrare nel suo discorso la sua quotidiana filippica contro Salvini e il centrodestra. Sallusti, il direttore del Giornale, in collegamento, se lo guarda sornione.  Non si arrabbia nemmeno. Sallusti fa un semplice ed efficace ragionamento, per chi sa ragionare ed avere un minimo di memoria storica. Attenzione, nel 2011 fu l’innalzarsi dello spread a innescare la paura del peggio e il disarcionamento del centrodestra. Con la venuta di una serie di premier mai votati da nessuno. Ora è la pandemia ad essere uno strumento di pressione che con la paura può favorire qualcos’altro. Pensiamoci prima di affermare che non ci sono alternative.

“Attento, ricordati del 2011”

Infatti Sallusti ha replicato a Scanzi: “Nel 2011 arrivò il papa straniero”, riferendosi al governo Monti, che successe a Berlusconi in piena crisi economica. Pronta la replica di Scanzi, che non coglie o non vuole, la prospettiva di lungo periodo delle parole di Sallusti: “Non c’entra nulla con la pandemia mondiale del 2020,. Che c’entra lo spread con la situazione attuale?”.  Il direttore del Giornale, allora, ha fatto riferimento pazientemente al ristoro che dovrebbe arrivare a metà novembre alle aziende danneggiate dall’ultimo Dpcm: “Se il 13 novembre non arrivano i soldi, il problema non è la pandemia. Nessuno dice a Conte che la pandemia sia colpa su. Ma se non arrivano i soldi il 13 novembre, io non lo so come fanno a stare in piedi. Ci proveranno, ma non so come andrà. Auguri“. Contento Scanzi…

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