Jonathan Galindo, parla la mamma di un compagno dell’11enne suicida. Parole terrificanti

2 Ott 2020 15:21 - di Mia Fenice
Jonathan Galindo

Napoli è stata sconvolta dalla tragedia del bimbo di 11 anni che si è lanciato dal balcone di casa a causa di  quello che sembrerebbe un gioco macabro. Una sfida che si è conclusa con la morte. «Mamma, papà vi amo ma devo seguire l’ uomo col cappuccio che ho davanti…non ho più tempo…». È stato il messaggio lasciato da questo giovanissimo. Gli inquirenti ancora non si sono pronunciati sulla morte del piccolo undicenne. Ma le sue ultime parole hanno immediatamente fatto pensare ad una delle tante “prove” che girano in rete. Ma chi è quest’uomo col cappuccio? Si ipotizza che sia Jonathan Galindo. Presenza inquietante che si incontra sui social: su FacebookInstagram ma anche su Tik Tok.

«Altri bambini contattati da Jonathan Galindo»

Una mamma-psicologa ha parlato al Messaggero della tragedia. «Altri bambini e ragazzi più grandi avevano già sentito parlare di quell’uomo nero con la faccia di Pippo perché almeno altri due adolescenti erano stati contattati sui social da Jonathan Galindo». E poi ancora: «Mio figlio era un compagno di classe del bimbo – ha aggiunto – vorrei dire alla madre che conosco e che ora non si regge in piedi che non deve sentirsi in colpa. Come avrebbe potuto rendersi conto dei pericoli? Gli stessi ragazzi non li riconoscono, come dimostra quanto mi hanno appena riferito i miei».

La paura delle famiglie

Molti genitori sono preoccupati e si chiedono nelle chat come comportarsi per evitare che possa succedere un’altra tragedia. Nelle famiglie è scattato il terrore. «Mio figlio è tornato in classe dopo il lutto, l’insegnante è stata brava, li ha fatti sfogare. Ma tanti suoi amichetti prima di vivere tutto questo mi hanno detto che avrebbero fatto lo stesso. Sarebbero scappati anche loro, spingendosi giù…».

Jonathan Galindo, ecco chi è

Ma chi è questo terribile Jonathan Galindo? Ha il volto di Pippo, celebre personaggio della Disney, ma deformato e induce all’autolesionismo. Si insinua sui social ed entra in contatto con ragazzini di età compresa dai 10 ai 14 anni. Come riporta il Giornale, la prima volta che è stato visto risale al 2010 quando fu messo in rete dal suo creatore un produttore di effetti speciali cinematografici, Samuel Catnipnik che aveva realizzato questa particolare maschera. Lui ne è stato l’ideatore, ma questa identità horror, venne poi ripresa nel 2013 in alcuni video hard di un artista che si fa chiamare Dusky Sam.

L’allarme un anno fa in Spagna

Ricompare poi nel 2017, fino poi ad arrivare ad un anno fa quando in Spagna moltissimi genitori si sono rivolti alla Polizia denunciando la presenza di questo Jonathan Galindo che approcciava tramite richieste molti adolescenti. Quando riesce ad attirare l’attenzione del ragazzino comincia a sfidarlo in prove che sfociano nell’autolesionismo.

Commenti

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  • Silvia Toresi 3 Ottobre 2020

    Più controllo dei social!!!!! È assurdo!!!!!!

  • Francesco Ciccarelli 3 Ottobre 2020

    Queste notizie dimostrano che non ci sono solo i pedofili, ma anche gli “erode” si sono organizzati nella “rete”. Purtroppo non si possono lasciare i bambini liberi e senza nessun controllo: il risultato è che vengono plagiati tragicamente, soprattutto in questi mesi di isolamento per l’epidemia!