Galli: «Subito lockdown parziali se le cose vanno male». E Pregliasco già parla di Milano “chiusa”
Da Galli a Pregliasco, molti esperti lanciano l’allarme. Così non può andare avanti, il Covid colpisce e bisogna rispondere. «Se nei prossimi quindici giorni le cose saranno andate male, avremo lockdown parziali». Sono le parole del professor Massimo Galli. Ancora una volta, il direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, a Otto e mezzo, usa toni forti.
Da Galli a Pregliasco l’appello ad agire
«Il sottoscritto e i suoi collaboratori hanno lavorato raccogliendo il massimo dei dati. Abbiamo voluto capire come curare questa malattia e come gestirla. Posizioni secondo cui la malattia non c’è più e il virus si è rabbonito non hanno fatto bene Ma non è il caso di andare indietro ora», afferma. «Ci sono nuove regole, vediamo come funzionano. È possibile che su alcune questioni si debba già ricominciare a mettere mano».
Implementare lo smart warking
Sia Galli che Pregliasco disegnano gli scenari. L’esperto del Sacco non ha dubbi. «Se tra quindici giorni le cose saranno andate male», insiste, «avremo lockdown parziali. Qualche correttivo in più verosimilmente è da considerare. Non possiamo permetterci di avere i trasporti sovraffollati», dice. E fa riferimento alle ipotesi di implementare lo smart working e di adottare la didattica a distanza nelle scuole superiori. Questo, per ridurre la presenza di studenti sui mezzi pubblici.
L’ipotesi del lockdown a Milano
Come Galli, anche Pregliasco usa la parola lockdown. E lo fa riferendosi a Milano: «Potrebbe essere possibile». È questa l’ipotesi che avanza il virologo in un’intervista a Radio Popolare. «Immaginiamolo come scenario», aggiunge. «Lo ha fatto Boris Johnson in Inghilterra per le principali città, ma anche la Francia lo sta immaginando. Purtroppo non vedo perché noi dovremmo essere esentati».
«Vediamo che cosa succede nel weekend»
E ancora: «Posso temerlo e bisogna immaginarlo e pianificarlo. Prendere interventi minori e avere soprattutto capacità di ridurre tutto ciò che è un contatto inutile, che in questo periodo va davvero posposto a periodi migliori», continua. Alla domanda se fosse necessario fare misure più restrittive per la città, «bisogna vedere l’evoluzione di questi giorni, di questo weekend e da lì decidere il da farsi».