De Luca chiude asili e nidi. E ironizza sulla “bimba ogm” che piange perché vuole andare a scuola

30 Ott 2020 16:47 - di Redazione

Nuova stretta in Campania. Da lunedì Vincenzo De Luca dice stop anche alle scuole dell’infanzia. Nidi e asili chiusi fino al 14 novembre. Lo prevede l’ordinanza numero 86 firmata dal governatore sceriffo che proroga anche la zona rossa di Arzano, in provincia di Napoli.

De Luca chiude anche asili e nidi fino al 14 novembre

Si è parlato di chiudere Milano e Napoli. Nessuno dica stupidaggini e nessuno si permetta di immaginare misure ‘mezze mezze’. Così De Luca nel corso della consueta diretta Facebook del venerdì. Come sempre spara ad alzo zero, accusa il governo di ritardi gravissimi. E  si atteggia a salvatore  incompreso della patria.

“Per il livello di gravità a cui è arrivato oggi il contagio, le uniche misure non solo serie, ma efficaci, sono misure di carattere nazionale. Il resto è tempo perso”. Basta riflettori speciali accesi sulla Campania, che oggi registra 3186 positivi, 83 più di ieri,  fa capire il governatore sceriffo. Pronto a chiudere tutto. E a ironizzare sulla cronaca che riporta la testimonianza delle lacrime di una bimba che vuole andare a scuola. Con il solito piglio De Luca si scaglia contro i giornalisti che hanno criticato la scelta di chiudere le scuole. “Ho visto una mammina con una bella mascherina di tendenza, occhi fuggitivi, dire a un intervistatore tv ‘ la mia bimba è venuta da me piangendo e mi ha detto mamma voglio andare a scuola per imparare scrivere’ – racconta De Luca in diretta Fb. «Credo che sia l’unica bimba d’Italia che piange per andare a scuola. E che dà pure la motivazione, mi mancano gli endecasillabi, è un ogm cresciuta dalla mamma con latte al plutonio“.

Nuovo attacco alla Azzolina: non si può ascoltare

Ed è proprio sulla scuola che De Luca dà il meglio si sé. E si vanta di avere per primo serrato le aule per sconfiggere il virus. “Sul mondo della scuola considero sconcertante la ripetizione di litanie che non hanno nessun rapporto con il livello dell’epidemia. Non si può ascoltare un ministro dell’Istruzione che ripete a pappagallo che dobbiamo tenere aperto. Ma tenere aperto che cosa? Quando hai realtà scolastiche dove registri centinaia di contagi, come si fa a ripetere frasi fatte?”. Nel mirino del governatore campano non solo la ministra Azzolina. “Il governo sta perdendo tempo prezioso. Ecco il mio rilievo al governo. Ha accumulato un fortissimo ritardo nelle decisioni. E ha preso decisioni con la logica del mezzo/mezzo. Che scontenta tutti e non risolve il problema. Una sottovalutazione  grave della situazione”.

“Siamo stati i primi a chiudere. Ora ci copiano”

E giù con le autocelebrazioni. “Sulla scuola – dice – abbiamo preso decisioni per primi. Mi hanno messo in croce. Ma adesso ovviamente stanno decidendo tutti quanti di prendere queste misure. Per ultimo il collega Emiliano. Ma è evidente, quando hai dati di contagio che sono drammatici. Il ministro dice se i giovani non vanno a scuola vanno in mezzo alle strade. Non si possono sentire queste cose, erano in mezzo alle strade a giugno e a luglio e non c’era l’esplosione di contagio”. Tutti a casa, dunque. Anche i piccoli dell’asilo. “I vettori di contagio più grave sono i bambini più piccoli, 0-5 anni“, sostiene De Luca. “Come verificato da un’indagine epidemiologica che abbiamo fatto in Campania nel mondo della scuola“.

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