Da Conte nuovo giro di vite: chiuse palestre e teatri. Saracinesca giù in anticipo per bar e ristoranti

24 Ott 2020 18:10 - di Redazione
giro di vite

Ancora un giro di vite nella logica del lockdown con il dosatore. Secondo indiscrezioni filtrate a margine dell’incontro tra il premier Conte e le forze della sua maggioranza, pare cosa certa la chiusura di palestre, cinema e teatri. Saracinesca giù in anticipo (alle 18) anche per bar e ristoranti. È fatta salva la possibilità di fare asporto fino alla mezzanotte, seppur con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Resta consentita la ristorazione con consegna a domicilio sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Dalla nuova stretta dovrebbero invece salvarsi, almeno per ora, i negozi.

Nel nuovo Dpcm ancora un giro di vite

Al momento, la riunione è sospesa nell’attesa di vagliare i profili di economicità dei ristori per salvaguardare le categorie più colpite dal nuovo giro di vite. In base a quanto si apprende, la chiusura dei bar e dei ristoranti alle 18 non comporterà un divieto di circolazione anticipato allo stesso orario, ovvero al tardo pomeriggio. Le stesse fonti spiegano che decisivo sarà ora il confronto con il Comitato tecnico scientifico e con le Regioni. Intanto, però, già si levano fortissime le preoccupazioni dei settori più esposti alle ricadute economico-finanziarie di un nuovo blocco. Il cento studi di Uninmpresa ha stimato in mezzo miliardo la perdita per ogni giorno di lockdown. E questo limitatamente ai settori del turismo e del commercio.

Le categorie degli autonomi: «Ristori subito o moriamo»

«Senza lavoro si muore», incalza Patrizia Di Dio a nome della Confcommercio di Palermo. «Non possiamo permetterci – aggiunge – provvedimenti restrittivi estemporanei privi di strategia come quelli emanati in questi giorni, che di fatto rappresentano per le attività un lockdown camuffato». Contro il nuovo giro di vite protestano anche i tassisti. «Con le nuove misure di contenimento del virus – denuncia Alessandro Atzeni della Fit-Cisl Lazio – il settore dovrà affrontare un futuro drammatico. Senza i necessari interventi di ristoro economico il comparto dei tassisti perderà anche il minimo incasso necessario alla propria sopravvivenza».

 

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