Covid, dopo il Pd anche il M5S stufo di Conte. Di Maio: «Cabina di regia con l’opposizione»

31 Ott 2020 13:27 - di Michele Pezza
Di Maio

È presto per dire se il governo si darà lo scatto di reni auspicato persino dai suoi stessi sostenitori, a cominciare dal dem Andrea Marcucci. E non solo lui, visto che in tweet di qualche ora il capogruppo Pd al Senato ha citato, condividendola, la soluzione della «cabina di regia con le opposizioni» lanciata da Luigi Di Maio. Si vedrà. Sotto il profilo degli equilibri interni al governo, le posizioni di Marcucci e Di Maio sembrano preludere a nuovi scenari. Non è strano: i sondaggi indicano il premier Conte è in affanno. Il suo continuo sfornare Dpcm – Di Maio ne ha annunciato un altro «più restrittivo» alla festa del Foglio – dà la sensazione di una rincorsa affannosa sull’epidemia e sui i suoi effetti.

Il dem Marcucci: «D’accordo con Di Maio»

È come se il governo si piegasse ora alle prescrizioni dei virologi, ora alle sollecitazioni della piazza, ora all’incalzare dell’opposizione. Non stupisce, quindi, che una parte della maggioranza tenda a ristabilire un contatto almeno con quest’ultima. Un obiettivo che è figlio anche della consapevolezza della compattezza del centrodestra. Più d’una volta Conte ha provato ad incunearsi nel tentativo di assicurarsi il soccorso parlamentare di Forza Italia. Ora dovrà cambiare registro e coinvolgere nelle scelte l’intera opposizione.

Il centrodestra: «Risarcire subito le categorie penalizzate dal virus»

«Basta prese in giro», hanno avvertito all’unisono Matteo Salvini e Giorgia Meloni, rispettivamente dal Corriere della Sera e da Repubblica. Un modo per dire che gli appelli alla collaborazione dovranno sostanziarsi di fatti concludenti. «Risarcire subito e integralmente le categorie penalizzate dalla restrizioni», propone a nome di Forza Italia Sestino Giacomoni. Parole che lasciano capire che la cabina di regia non sarà mai l’espediente con cui ammorbidire le opposizioni. Di Maio lo sa è ha già messo le mani avanti: «No al tiro al bersaglio sui ministri». Finge di non ricordare che la richiesta di rimpasto è arrivata dal Pd e non dal centrodestra.

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