Confcommercio: «Niente lockdown o sarà la fine. Il governo sostenga le imprese in difficoltà»
Un nuovo lockdown sarebbe la morte dell’economia. E metterebbe in ginocchio le imprese già strozzate dalle restrizioni e dalle chiusure anti-covid. L’allarme viene da Confcommercio. Che dà voce alle decine di migliaia di imprenditori messi a dura prova nei mesi di marzo e aprile. “Il governo sostenga con maggiori e più veloci indennizzi le imprese in difficoltà“, chiede il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
Confcommercio: un nuovo lockdown sarebbe la fine
“Questa nuova emergenza sanitaria, con coprifuochi e chiusure anticipate dei pubblici esercizi, aumenta l’incertezza. E mette a rischio decine di migliaia di imprese”, incalza il numero uno dell’associazione dei commercianti. “Sono prioritarie misure efficaci anti Covid e con una economia già in ginocchio va assolutamente evitato un secondo lockdown”. La denuncia è anche un pressing al governo Conte che non dimostra particolare attenzione verso la categoria. E alle promesse non fa seguire fatti concreti. “L’esecutivo deve sostenere con maggiori e più veloci indennizzi le imprese in difficoltà. Altrimenti – avverte Sangalli – a fine anno rischieremo gravi, gravissime conseguenze per l’occupazione”.
Ristorazione e turismo in ginocchio
Parole pesanti. Che arrivano a commento di uno studio dell’associazione che sottolinea come le chiusure sarebbero il colpo definitivo su un comparto che non era ancora riuscito lontanamente a riprendersi.
Tra i settori in maggiore crisi la ristorazione e il turismo. “Appare ormai evidente che uno specifico problema della congiuntura italiana sia la mancata diffusione della ripresa ad alcuni importanti settori, tra cui quello della convivialità e del turismo in senso lato”. Lo prevede la congiuntura di ottobre dell’Ufficio Studi Confcommercio. Per la crescita in generale, dopo un terzo trimestre caratterizzato da un forte recupero (+10,6% rispetto al secondo quarto dell’anno), sebbene meno intenso rispetto alle previsioni, il quarto trimestre si apre all’insegna di una “rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi“.