Cari vip che vi siete ammalati di Covid, guarite presto. Ma evitate di aumentare la psicosi…
In questa seconda ondata pandemica il virus è diventato anche pubblico ma non solo nella quotidianità di ogni cittadino, entra nelle nostre case anche da un’altra porta, quella che forse non ti aspetti. Il Covid diventa virale anche grazie a un numero sempre più crescente di Vip italiani che comunicano la loro positività al Coronovirus.
I vip che si ammalano di Covid e fanno messaggi
Sono sempre di più i personaggi dello spettacolo, della politica e dello sport che annunciano la loro amara scoperta rendendola pubblica.
Si potrebbe fare un elenco di volti noti che purtroppo non è corto, ma alcuni per come hanno segnalato il loro stato di salute fanno riflettere. Anche perché i loro messaggi sono amplificati e questo è un punto focale.
La comunicazione sbagliata di Nina Zilli sui ristoranti
Far sapere che ci si è ammalati può essere sì un atto di condivisione, ma attenzione a come si veicola il messaggio. Può aumentare stati di paranoia e incutere ansie, non sempre è funzionale all’attenzione e responsabilizzazione. Un esempio: la cantante Nina Zilli ha pubblicato da poco una stories Instagram in cui comunica di essere risultata positiva al virus. La cantante ribadisce l’attenzione da sempre avuta e di aver fatto più e più volte tamponi, sempre risultati negativi. Dopo questo, arriva il monito contro i ristoranti, dicendo che probabilmente ha contratto il virus al ristorante e invita i suoi follower a evitare questi posti giudicati affollati come i bar.
Queste sue ultime dichiarazioni in un momento di crisi per la ristorazione non sono certo utili e costruttive per un settore che arranca e si trova a dover affrontare una seri di dpcm che ne mette a rischio la sopravvivenza. Un utente scrive infatti: ‘Auguro prontissima guarigione alla Zilli, ma il commento sui ristoranti come untori da evitare anche no, grave sbaglio di comunicazione contro questo settore già duramente colpito’.
Federica Pellegrini in lacrime
Anche Federica Pellegrini ha annunciato tramite social il suo essere positiva. La campionessa non è riuscita a trattenere le lacrime nel raccontare l’esito del suo tampone. Un dispiacere forte nato anche dal fatto che si stava preparando da tempo per future competizioni agonistiche e per uno sportivo è come essere colpito sul tallone d’Achille. Da quel momento la Pellegrini in quarantena a casa, ogni giorno aggiorna i suoi seguaci sulle sue condizioni di salute, mostrando certamente anche la sua umanità e fragilità. A livello comunicativo, però non combatte come quando e’ in piscina e condivide anzi le sue psicosi con i tanti follower. C’è chi la segue e la incita e scrive ‘Forza Federica! Sei fortissima, vincerai anche questa gara. Ma ti prego cerca di sorridere e trasmettici la tua grinta, è importante per tutti!’
La falsa positività di Alessia Marcuzzi
Un altro vip che ha accompagnato la notizia della sua positività con aggiornamenti e condivisioni è stata Alessia Marcuzzi. Lei stessa si è definita “leggermente positiva”, affermazione che ha lasciato perplesso il web. Con questa affermazione la Marcuzzi intendeva che dal tampone rapido è emerso che era positiva, facendo poi il regolare tampone molecolare è invece risultata negativa. Anche in questo caso, una maggiore attenzione non avrebbe scatenato il caos nell’interpretare non solo lo stato di salute della conduttrice ma anche quello delle persone, che nel ‘leggermente positiva’ hanno letto anche un’altra possibile tipologia di sintomatologia. E’ la dimostrazione di come il caos si possa purtroppo creare con poco e già i messaggi istituzionali non sono chiari.
A volte il silenzio vale più di mille parole
Rendere noto di essere positivi al Covid da parte di molti personaggi vip fa ritrovare, tra gli effetti collaterali di questa pandemia, una spettacolarizzazione che può innalzare psicosi e angoscia in un paese già provato, in cui è facile cadere nella crisi della paranoia, soprattutto se ci è anche ‘caduto’ il tuo idolo. Auguri di prontissima e serena guarigione a tutti i volti noti, ma si cerchi di contribuire a una comunicazione di responsabilità. Alle volte i silenzi valgono più di mille parole e fanno meno danni