Brexit, la Ue avvia una procedura contro Londra. E Coldiretti lancia l’allarme sull’agroalimentare

1 Ott 2020 17:35 - di Guido Liberati
Brexit

Arrivano le ritorsioni della Ue per la Brexit. Oggi, la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti del Regno Unito per la legge sul mercato interno, che viola in più parti l’accordo di ritiro dall’Ue. Ne dà notizia la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in una dichiarazione alla stampa a Bruxelles.

“Avevamo invitato il Regno Unito – dice von der Leyen – a rimuovere le parti problematiche della legge sul mercato interno entro la fine di settembre. Questa legge è per sua natura una violazione dell’obbligo di buona fede contenuto nell’accordo di ritiro. In più, se adottata così com’è, sarebbe in piena contraddizione con il protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord. La scadenza è passata ieri e le parti problematiche della legge non sono state rimosse”.

“Pertanto – continua – la Commissione stamani ha deciso di mandare una lettera di messa in mora al governo britannico: è il primo passo della procedura di infrazione. La lettera invita il governo britannico a inviare le sue osservazioni entro un mese. Oltre a questo, la Commissione continuerà a lavorare duramente per la piena e puntuale applicazione dell’accordo di ritiro. Noi rispettiamo i nostri impegni”, conclude.

La replica di Londra alla Commissione europea

“Abbiamo bisogno di creare una rete legale di protezione per tutelare l’integrità del mercato interno del Regno Unito”. Così un portavoce del governo di Londra ha difeso il controverso Internal Market Bill dopo che la commissione della Ue ha avviato una procedura di infrazione nei confronti del Regno Unito per la legge che viola in più parti l’accordo di ritiro dall’Ue.

“Abbiamo chiaramente una serie di nostre ragioni per introdurre le misure collegate al protocollo dell’Irlanda del Nord”, ha affermato il portavoce. Inoltre, ha aggiunto, “Londra risponderà alla commissione a tempo debito. L’obiettivo della legge per il mercato interno è quello, ha aggiunto, di “garantire che si possano sempre rispettare gli obblighi con l’Irlande del Nord e proteggere le conquiste del processo di pace”.

La preoccupazione di Coldiretti: con la Brexit a rischio il nostro agroalimentare

Con la Brexit si teme anche che si affermi in Gran Bretagna una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane come ad esempio l’etichetta nutrizionale a semaforo sugli alimenti che si sta già diffondendo in gran parte dei supermercati inglesi e che – denuncia la Coldiretti – boccia ingiustamente quasi l’85% del made in Italy a denominazione di origine (Dop). Dopo il vino che complessivamente ha fatturato nel 2019 sul mercato inglese quasi 771 milioni di euro, spinto dal prosecco Dop, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi e dell’olio d’oliva. Importante anche il flusso di grana padano e parmigiano reggiano per un valore attorno ai 85 milioni di euro.

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