Bertolaso: «Il governo sapeva che l’ondata Covid sarebbe tornata.E in estate non ha fatto niente»
«Sapevamo tutti benissimo che l’ondata dell’epidemia sarebbe ritornata. E sapevamo quindi di dover aumentare i posti letto. Ho letto bizzarre affermazioni del tipo solo il 10% dei posti in terapia intensiva sono impegnati. Ma questa gente lo sa che se io metto dentro al reparto un malato di covid tutti gli altri letti sono di conseguenza finiti?». Usa parole durissime, Guido Bertolaso, a Quarta Repubblica. «Sono state tutte polemiche pretestuose che parlavano di inutilità di quegli ospedali».
Bertolaso punta il dito contro il governo
«Siamo in emergenza totale, basti vedere anche il lockdown notturno deciso in Lombardia. Ma quando si è emergenza ci sono due situazioni da gestire. Una è l’emergenza stessa appunto, l’altra quella di prendere decisioni. Bene, in questo Paese non si sa nemmeno chi deve decidere», afferma Bertolaso. «Ora il Governo nel Dpcm ha scaricato molte le responsabilità sui sindaci. Prima di arrivare a bloccare sport, ridurre capienza ristoranti, c’era da fare un duro lavoro durante l’estate, perchè si sapeva bene della seconda ondata. E il governo non lo ha fatto».
L’affondo sull’app Immuni
«Se è servita l’app Immuni per la tracciabilità nel nostro Paese? Ma se non riusciamo a tracciare nessuno. Utilizzata così è totalmente inutile, dovrebbe quantomeno essere obbligatorio. Ma perchè non fanno i tamponi di notte? Dove sta scritto che la notte non si lavora? Se li facessero a tutti sarebbe tutto tracciato. Capisco a marzo e ad aprile che era difficile reperirli, ma ora ne abbiamo in quantità industriale», incalza l’ex capo della Protezione civile.
«Le istituzioni sono colpevoli»
«Durante l’emergenza e anche nel post lockdown il popolo italiano è stato meraviglioso. Colpevoli sono state le Istituzioni che non hanno saputo gestire una situazione che si sapeva sarebbe tornata», dice ancora Bertolaso. «Stiamo commettendo lo stesso errore di marzo. Servono ospedali dedicati solo per i malati di Covid. Perché non lo fanno? Chiedetelo ai burocrati delle varie regioni».