Zaia: «I migranti non possono rifiutarsi di fare il tampone, è inaccettabile. Le regole si rispettano»
«Scappano dalla morte e dalla fame, vengono in un Paese che vuole fare loro il tampone perché sta lottando contro una malattia e scappano perché non vogliono?». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta le proteste di un gruppo di richiedenti asilo (175 quelli ospitati nell’ex caserma Zanusso di Treviso). I richiedenti asilo non volevano sottoporsi al tampone per il Covid-19, dopo che gli operatori avevano riscontrato 5 positività tra i migranti ospitati. «Ma dove siamo finiti? Non esiste che vengono qui, chiedono ospitalità e ci spiegano come fare la sanità dopo che fuggono da Paesi dove non esiste nemmeno la sanità. Tutto quello che posso fare lo faccio. Non possono rifiutarsi di fare il tampone e ho già avvertito anche il prefetto», ha ammonito.
Zaia e il test molecolare sulla saliva
«Siamo in dirittura d’arrivo», dice poi il governatore. «Per il test molecolare sulla saliva potrebbe essere questione di settimane, forse un paio di settimane. È molto meno invasivo. Vedrete che in un mese e mezzo saremo a regime col test rapido sulla saliva». Poi passa al tema della scuola. «Per ora nelle scuole venete un’emergenza sanitaria per il Covid non c’è. Ma sulla prevenzione e la gestione dei casi si può essere più performanti in sole tre mosse, che abbiamo proposto al Ministero della Salute».
Tampone rapido per screening scolastico
«Proponiamo», proseguie Zaia, «l’utilizzo del tampone rapido come strumento dello screening scolastico. Infatti la sperimentazione ha dato risultati equiparabili a quelli del tampone molecolare. L’effettuazione del tampone rapido antigenico a tutta la classe ove si sia riscontrata una positività e la permanenza a scuola del resto della classe, con un secondo tampone rapido di verifica dopo una settimana. Inoltre, l’assegnazione ai pediatri e ai medici di famiglia della facoltà di decidere se prescrivere o no il tampone ai loro assistiti. Che ben conoscono e che presentino dei sintomi. In questo modo – detto il Governatore – saremo più performanti nei tempi di risposta. Senza diminuire l’attendibilità dei test. E risolveremmo molti problemi che stanno incontrando le famiglie».