Terremoto sul calcio. La sottosegretaria Zampa: “Il campionato va sospeso. I protocolli sono chiari”

30 Set 2020 11:56 - di Redazione

Nuovo tsunami sul campionato di calcio. Dopo i 14 casi positivi al covid tra giocatori e staff del Genoa. Si teme il serio rischio di una contagio a catena. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, annuncia la linea dura. “I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro. Il campionato di Serie A deve essere sospeso”. Parole chiare quella della vice di Speranza dai microfoni di The Breakfast Club su Radio Capital. Nel mirino la formazione ligure che ha affrontato il Napoli nella seconda giornata di campionato.

La sottosegretaria Zampa: sospendere il campionato

“Quando c’è un numero di positivi così alto, non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare. E possono contagiare altre persone. Il protocollo è stato sottoscritto anche dalla Federazione calcio. E nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi. Il comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso”, conclude Zampa da Radio Capital.

Consiglio straordinario della Lega Calcio

Ora si attende l’esito dei tamponi a cui sono stati sottoposti i giocatori del club campano. Intanto un consiglio straordinario della Lega Calcio discuterà il possibile rinvio della partita tra Genoa e Torino. Prevista per sabato 3 ottobre alle 18. Un’ipotesi sempre più concreta. E’ stato il club a dare la notizia dei 14 contagiati, dopo il  doppio giro di tamponi. “Il Genoa Cfc comunica che dopo gli accertamenti odierni il numero di tesserati positivi a Covid-19 è salito a quattordici tesserati tra componenti team e staff”. La Società – prosegue la nota-  ha attivato tutte le procedure previste dal protocollo in vigore. E informato le Autorità per le procedure correlate”. Il primo a risultare positivo era stato Perin, proprio alla vigilia della sfida col Napoli. La squadra era stata poi sottoposta a turni di tamponi prima di partire per il capoluogo campano. E solo Schone era stato lasciato a casa perché nel suo caso il verdetto del test era stato incerto. Ora, però, la situazione è precipitata con altri 12 casi fra giocatori e staff tecnico.

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