Relazioni a braccio, memoria d’elefante: chi è Mario Rosario Morelli, nuovo presidente della Consulta

16 Set 2020 15:30 - di Penelope Corrado
Morelli

«Ironico, garbato, colto. Un giurista senza fronzoli, dalla memoria formidabile. È l’unico con Giuliano Amato, che tiene le relazioni a braccio». Così viene descritto negli ambienti della Consulta Mario Rosario Morelli, eletto oggi nuovo presidente della Corte Costuzionale.

Mario Rosario Morelli, romano è l’anti-Cartabia

Il giurista romano,  79 anni, è per certi versi l’antitesi di chi lo ha preceduto, l’imperversante (mediaticamente), Marta Cartabia. Morelli, però, potrà restare in carica solo tre mesi. A dicembre scadrà infatti il suo mandato di anni di giudice costituzionale. Dura 9 anni e lui è stato eletto alla Consulta nel 2011 dai magistrati della Cassazione.

Sposato, due figlie, Mario Rosario Morelli era una delle candidature più forti alla presidenza della Corte costituzionale. Presidente di sezione della Corte di cassazione, Morelli è stato eletto giudice costituzionale il 18 novembre  2011 dalla suprema Corte e ha prestato giuramento davanti al Presidente della Repubblica il 12 dicembre dello stesso anno. L’8 marzo 2018 è stato nominato vice presidente della Corte costituzionale e riconfermato l’11 dicembre 2019.

Morelli, il nome è legato alla sentenza Englaro

Morelli è famoso al grande pubblico per aver firmato la storica sentenza sul drammatico caso di Eluana Englaro. Nel 2008, fu lui a dare l’ok per il distacco del sondino che teneva in vita la ragazza che si trovava in coma vegetativo. Il caso per il quale i media ricordano e citano più spesso il nuovo presidente della Consulta.

Una carriera al “Palazzaccio”

La carriera di giudice si svolge quasi interamente al “Palazzaccio”, sede della Corte di Cassazione, dove approda nel 1985, alla prima sezione civile, di cui diventerà presidente nel 2008. Già nel 1999 è alle Sezioni unite civili e nel 2001 entra a far parte dell’Ufficio centrale elettorale nazionale presso la Cassazione. Dal 2008 è componente del Consiglio direttivo della suprema Corte enel 2009 è nominato Direttore dell’Ufficio del Ruolo e del Massimario. Più o meno parallelamente, però, Morelli svolge la sua attività anche in un altro Palazzo delle istituzioni, quello della Consulta, dove entra addirittura nel 1973 come assistente di studio, prima del giudice Giulio Gionfrida, poi di Livio Paladin e infine di Renato Granata: quasi un trentennio (fino al 2000).

Memoria storica del processo Lockheed

In quegli anni, partecipa all’istruttoria dell’unico processo penale costituzionale per reati ministeriali (processo “Lockheed”). Su incarico del presidente Cesare Mirabelli, dà attuazione alla riorganizzazione  dell’Ufficio del Ruolo e del Massimario della Corte. Coadiuva il Presidente Francesco Saja nello smaltimento dell’arretrato accumulatosi dopo il processo “Lockheed”. Collabora con i giudici Vezio Crisafulli e Livio Paladin alla redazione del moderno Commentario Breve alla Costituzione.

Morelli sul referendum: “Da parte mia ora è inopportuno dare risposte”

Giurista acuto, intelligente, in conferenza stampa ha già mostrato la sua capacità di sintesi e di “slalomista” delle domande. «Come presidente della Corte costituzionale sarebbe inopportuno che mi sbilanciassi, avrebbe significato di un’indicazione. C’è un mezzo pieno e un mezzo vuoto per ogni parte, vedremo come andrà». Questa la risposta a una domanda sul referendum sul taglio dei parlamentari durante la conferenza stampa che si è tenuta dopo l’elezione di questa mattina. Già ha fatto capire lo stile della Consulta dei prossimi tre mesi. Molto lavoro e poche esternazioni.

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