Tutti pazzi per Marta Cartabia: la Consulta elegge il primo presidente donna

11 Dic 2019 15:33 - di Penelope Corrado

Tutti pazzi per Marta Cartabia. La prima donna eletta alla presidenza della Corte costituzionale conquista plauso unanime. E bipartisan. Il valore della “quota rosa” giustifica gli entusiasmi e i brindisi. Esternano tutti: dai M5s a Forza Italia, dal sindaco di Roma Virginia Raggi alla governatore della Lombardia Attilio Fontana. Un coro di elogi e di congratulazioni mai viste prima per l’elezione di un presidente della Consulta.

Un nome già speso come premier tecnico

Il nome di Cartabia è circolato più volte in occasione del conferimento di prestigiosi incarichi politico-istituzionali. L’ultima è stata l’estate scorsa quando prima del Conte bis si era parlato di lei come possibile premier di un governo di transizione. Ma a Marta Cartabia, la prima donna presidente della Corte Costituzionale, si era pensato anche come ministro del governo Cottarelli, ipotizzato prima del Conte 1. E in precedenza era entrata anche nel toto-nomine per la presidenza della Repubblica.

I voti a favore sono stati 14 (con l’astensione di Cartabia). In pratica il voto è stato unanime. La giurista lombarda rimarrà in carica fino al 13 settembre 2020, quando scadrà il suo mandato di giudice costituzionale. La neopresidente ha confermato come vicepresidenti i giudici Aldo Carosi e Mario Morelli.

Chi è Marta Cartabia

Nata a San Giorgio su Legnano nel 1963, Marta Cartabia si laurea in Giurisprudenza nel 1987 all’Università degli Studi di Milano, dove ha svolto attività di ricerca dal 1993 al 1999. Esperta di diritto internazionale e di integrazione dei sistemi costituzionali europei, Cartabia è professoressa ordinaria di Diritto costituzionale all’Università degli Studi Milano- Bicocca. Componente del “Network of Independent Experts on Fundamental Rights” della Commissione europea dal 2003 al 2006, Cartabia è stata esperto italiano di ‘FRALEX – Fundamental Rights Agency Legal Experts all’Agenzia europea dei diritti fondamentali dell’Unione europea a Vienna, dal 2008 al 2010.

Cartabia è stata “vicina” di casa di Mattarella

Nel 2011 è stata nominata giudice della Consulta e nel 2014 è diventata vicepresidente della Corte Costituzionale. La Cartabia è stata nominata giudice dal presidente Napolitano nel settembre 2011, un mese prima che Mattarella venisse eletto dal Parlamento. Proprio con Mattarella la Cartabia ha condiviso la foresteria della Corte Costituzionale. Era sua vicina di pianerottolo.

Le sentenze su vaccini e Ilva

«Passiamo in riunioni intere giornate dalle nove del mattino alle sette di sera – spiegava la Cartabia in un’intervista -, facciamo vita in comune, questo serve moltissimo per il nostro lavoro, per le nostre discussioni, per prendere le nostre decisioni».  Alla Consulta è stata relatrice di importanti sentenze su questioni controverse e che spaccano l’opinione pubblica. Come quella sui vaccini, con la quale la Corte ha stabilito che l’obbligo di farli non è irragionevole, bocciando il ricorso della regione Veneto. O quella sull’Ilva, che dichiarò incostituzionale il decreto del 2015 che consentiva la prosecuzione dell’attività di impresa degli stabilimenti, nonostante il sequestro disposto dall’autorità giudiziaria dopo l’infortunio mortale di un lavoratore.

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